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mercoledì 9 maggio 2018

LIBERTA' DI PAROLA ED ESPRESSIONE IN RUSSIA..NOI EUROPEI NON POSSIAMO DI CERTO DARE IL BUON ESEMPIO!

 CSV - Mosca 


Maurizio Noris 


Di libertà di parola e espressione in Russia c'è n'è molto poca, ma questi sono problemi dei russi. Parlare di etica mi pare risibile -saremmo tutto tranne che coerenti- quindi limitiamoci a parlare di Russia in base ai nostri interessi. 
La russia è un paese povero, tecnologicamente arretrato, dall'economia debolissima e culturalmente primitivo. Una "democrazia" come la intendiamo noi sarebbe di fatto irrealizzabile laggiu (ma considerato il livello attuale delle nostre democrazie, eviterei di presentarci come modello di riferimento). Un presidente "debole" non riuscirebbe mai ad imporsi e darebbe il via libera alle numerose faide interne. Paradossalmente, putin è il meglio che la russia possa offrire attualmente. E, per quanto mi riguarda, il suo staff merita il plauso per come ha gestito il tragicomico e tafazziano attacco occidentale (con skripas abbiamo toccato il fondo). Personalmente sarei molto piu preoccupato per il dopo-putin, piu che per i suoi metodi di repressione interna.
Capitolo invasione russa: sono molti i paesi (specie nell est europa) che hanno per ragioni storiche un odio atavico verso i russi, spesso a ragione. Ma, obiettivamente, un attacco alieno appare oggi più probabile di un "ulteriore" allargamento dei confini russi. I russi stanno investendo in armi. Vero. Ma, a parte che il crollo del rublo ha fatto lievitare i costi dell'investimento ben oltre il preventivato, l'esercito ha un ruolo enorme nella propaganda interna. La russia, come superpotenza, ha solo quello, nient'altro. Mi pare ovvio investa in armi. Stiamo parlando di un paese sconfinato, ma semi disabitato e con un pil inferiore a quello italiano. Su cosa dovrebbe puntare, per fare la voce grossa e dare il contentino al patriottismo del popolino? Non hanno neppure le strade.
Questione economica. La russia è l'unico fornitore di gas che attualmente abbiamo. Gia questo implicherebbe l'obbligo del buon vicinato. Ma non solo: resta comunque un mercato dalle potenzialita interessanti e pressoche privo di know how: ma per colpa nostra stiamo chiudendo la porta.
Tra usa e Russia, è evidente che ci convenga stare sotto il tacco statunitense ma, probabilmente, sarebbe ancora meglio se iniziassimo a fare gli interessi nostri, oltre a quello degli altri. Ma, per farlo, dovremmo prima essere una nazione, cosa che non saremo mai.


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