Carissimi,
riceviamo una interessante segnalazione da parte dell'amico Aldo Backer che ha creato un bel sito che traduce in grafici ed immagini le statistiche economiche. Da visitare!
--------------------------
Hi, I wanted to share an article with your readers:
Link
Infographic World has put together this article on The Wealth in the United
States, and I thought you might enjoy it!
If so, please feel free to share the image with a link to the source. Also
let me know when your post is live and I can send visitors your way. Thanks!
Aldo Baker
Il sistema elettorale (sia esso "Porcellum", "Italicum" o "Rosatellum") da solo non basta per garantire la parità dei candidati alle elezioni, in quanto e' fondamentale un accesso libero e costante ai mezzi di comunicazione di massa tradizionali. Crediamo che la questione tocchi molti di voi e vi invitiamo a partecipare alla discussione e far vivere questo blog, che vorremmo aprire ai contributi di tutti, dando a chi lo richieda i diritti di postare le sue riflessioni su questo tema.
Diretta Spread
venerdì 24 ottobre 2014
mercoledì 22 ottobre 2014
Solidarietà con il personale di volo Meridiana
Ricevo quest’appello
da un caro vecchio amico (che naturalmente ci tiene a restare anonimo) e
volentieri rilancio su questa pagina.
Al contempo manifestiamo
tutta la vicinanza di CSV al personale di volo di Meridiana, una ex compagnia
di eccellenza, piena di professionalità straordinarie ma ora destinata ad un
inglorioso declino a causa di scelte sbagliate ed incomprensibili speculazioni
e ci impegniamo a fare del nostro meglio perché questa vicenda non finisca ancora
una volta nel novero dei fallimenti italiani, con il contribuente che ne paga i
cocci e con i responsabili che cercano con tutti i mezzi di seppellirla nel
dimenticatoio.
“
Ciao Massimo, come stai? Mi faresti un piacere
grande? Faresti un po’ di pubblicità alla nostra situazione di Meridiana e alle
porcherie che stanno facendo a Roma? Hai sentito di quei due miei colleghi in
cima ad un lampione del parcheggio dell’aeroporto di Olbia?
Nel 2011 la compagnia per scongiurare i
licenziamenti ci obbligò a firmare la cassa integrazione per 4 anni per almeno
250 persone, un mese dopo la firma comprò AirItaly e cominciò a travasare attività
di Meridiana in quest'ultima.
Fece un job posting dove chiese ai dipendenti
Meridiana di passare in AirItaly, perdendo seniority e salario ( come avrei
potuto sedermi a destra a un Comandante con 3000 ore di volo, magari false,
dopo 25 anni di esperienza e più di 10000 ore di volo?).
L'Italia è proprio marcia. Fammi sapere se si
può dare voce a questa cosa.
Grazie e a presto Lettera
firmata
”
sabato 18 ottobre 2014
Sulle auto d'epoca un altro atteggiamento masochista del governo!
La
legge di stabilita' prevede l'abolizione delle agevolazioni per le auto
di interesse storico e collezionistico di età superiore ai 20 anni ma
inferiore ai 30.
In mancanza del ritiro urgente di questo
provvedimento una parte consistente del patrimonio automobilistico
storico italiano sara' inevitabilmente venduto all'estero onde non
sottostare a tassazioni vessatorie ed ingiustamente onerose trattandosi
di veicoli di squisito interesse collezionistico e non utilizzati come
mezzo di trasporto principale.
A questo fine, obbligare l'ASI a
compiere il suo dovere d'istituto pubblicando la lista chiusa delle auto
di rilevanza storica che possono essere certificate con l'apposito
Certificato (CRS) , onde mettere fine immediatamente agli abusi del
sistema da parte di proprietari di veicoli senza interesse storico, di
club interessati solo alle quote di iscrizione e di enti certificatori
(leggasi ASI) compiacenti.
Non e' possibile che per gli abusi di
qualcuno paghino sempre gli italiani onesti ed il settore economico
legato al mondo delle auto storiche (restauratori, ricambisti, etc).
La petizione si può firmare al link di change.org
venerdì 17 ottobre 2014
Naufragio del gruppo EFDD di Farage: una possibilita' di riscatto per il M5S
Nei corridoi dell'Europarlamento la debacle dell'EFDD, che ha dovuto chiudere i battenti prematuramente a causa della defezione di Iveta Grigule, tiene banco e c'è un gran movimento fra tutti i gruppi per dividersi le spoglie di quello che resta del gruppo che doveva fare sfracelli, mettendo a nudo le contraddizioni, le incongruenze e gli sprechi dell'Europa.
In questo marasma, i parlamentari eletti nel M5S alle scorse europee hanno paradossalmente piu' da guadagnare che da perdere:
- Hanno dimostrato che le scelte dettate da demagogiche e disinformate consultazioni online ed imposte alla rappresentanza loro malgrado non sono necessariamente le migliori;
- Possono ora vantare su una esperienza di qualche mese ed in grado di capire i meccanismi parlamentari molto meglio di come lo fossero gli apprendisti stregoni che hanno negoziato l'adesione al gruppo di Farage;
- Si sono scrollati di dosso la zavorra rappresentata da chiassosi populisti inglesi ed impresentabili ex camionisti svedesi che li avevano virtualmente emarginati nella distribuzione degli incarichi;
Per capitalizzare questa insperata "fortuna" che magari alcuni di loro neppure percepiscono, abbandonati nella depressione di trovarsi improvvisamente "orfani" di un gruppo politico e virtualmente emarginati nel limbo dei "non iscritti", da osservatore esterno mi sento di dare ai signori ed alle signore parlamentari pentastellati/e una serie di consigli gratuiti:
- Evitare come la peste l'abbraccio mortale con Marine Le Pen che li getterebbe definitivamente nella categoria degli "intoccabili" e li vedrebbe in ogni caso messi in secondo piano dal punto di vista mediatico;
- Rigettare altre sirene provenienti dalla "Perfida Albione" nelle sembianze dei Conservatori (ECR), partito e posizioni con il quale non hanno nulla a che spartire, a parte forse una parte del loro elettorato che trova interessante l'antieuropeismo populista ma di facciata di Cameron, in realtà supino agli interessi del grande capitale e degli speculatori della City (come d'altronde lo e' Farage);
- Approfittare del controllo centrale indebolito, del "laccio allungato" che il vuoto di potere seguito alla defenestrazione di Messora consente ora al gruppo parlamentare un più ampio margine di manovra;
- Fare bene i propri compiti a casa, vale a dire scegliere con chi stare sulla base di programmi ben definiti, patti chiari e priorità programmatiche (in termini di gestione di dossier strategici per i "grillini") condivise con il nuovo gruppo;
- Rispedire al mittente ogni tentativo di metterli sotto tutela tramite nuove ridicoli sceneggiate assembleari come quella che ha portato alla scelta quasi suicida di aderire ad EFDD, esperienza che fortunatamente per loro e per tutti si e' prematuramente ed ingloriosamente conclusa.
Avendo avuto modo di conoscere alcuni dei parlamentari pentastellati ed il loro staff in questi mesi, alcuni di loro si sono finora dimostrati meno peggio di quello che poteva temersi alla vigilia: sono giovani, motivati, stanno facendo esperienza ed impareranno, l'essenziale e' che si concentrino sul lavoro da fare a Bruxelles e non sulle sparate romane del "grillo parlante" ...
lunedì 13 ottobre 2014
Il contributo del M5S al sistema politico italiano - per un approccio politologico alla questione
All'indomani della parata del Circo Massimo, prendendo spunto dalla discussione sul forum di "Candidati Senza Voce" su Facebook , tornando brevemente
alla discussione su cosa avrebbe portato M5S come contributo originale
al sistema politico italiano, tema che come ricorderete abbiamo già affrontato in altri post ed altre sedi.
Noi non crediamo che la risposta sia, come e'
stato menzionato precedentemente, l'aver portato all'attenzione dell'opinione pubblica temi quali il debito pubblico, il malgoverno, la "ka$sta", le ingerenze internazionali, etc.
Detti temi erano
ampiamente dibattuta ben prima che
Grillo si mettesse a fare "te la do io l'America", basta andarsi a
rileggere i giornali degli anni '70 o '80 .
Quello che ha portato realmente il "pacchetto" Grillo/Casaleggio/M5S al paese e', in maniera apparentemente contro-intuitiva, un effetto stabilizzante. Ciò potrebbe apparire paradossale se si considera la carica potenzialmente dirompente del messaggio politico del movimento pestastellato e probabilmente l'esatto opposto di quello che i più agguerriti "pasdaran" dell'ormai ex comico genovese si aspettano.
Il M5S può essere definito come un "partito d'ordine" in quanto e' riuscito a compattare la classe degli "scontenti" (con le eccezioni di alcune fasce marginali e fortemente ideologizzate dell'estrema sinistra e dell'estrema destra extraparlamentare) ed inserirle in un circuito di legittimazione democratica, articolandone il disagio ed esprimendolo in una rappresentanza politica dai contorni alquanto indefiniti ma certamente non ortodossa, che ha rimpiazzato la galassia (o forse sarebbe meglio definirla l'Armata Brancaleone) degli ex girotondini, del popolo viola, delle agende rosse, gli "arancioni" ormai orfani dello scombinata esperienza di Rivoluzione Civile, i superstiti dell'esperienza importante ma autolesionista di IDV, etc.
Questo apporto può essere esemplificato come una sorta di Giano bifronte:
Quello che ha portato realmente il "pacchetto" Grillo/Casaleggio/M5S al paese e', in maniera apparentemente contro-intuitiva, un effetto stabilizzante. Ciò potrebbe apparire paradossale se si considera la carica potenzialmente dirompente del messaggio politico del movimento pestastellato e probabilmente l'esatto opposto di quello che i più agguerriti "pasdaran" dell'ormai ex comico genovese si aspettano.
Il M5S può essere definito come un "partito d'ordine" in quanto e' riuscito a compattare la classe degli "scontenti" (con le eccezioni di alcune fasce marginali e fortemente ideologizzate dell'estrema sinistra e dell'estrema destra extraparlamentare) ed inserirle in un circuito di legittimazione democratica, articolandone il disagio ed esprimendolo in una rappresentanza politica dai contorni alquanto indefiniti ma certamente non ortodossa, che ha rimpiazzato la galassia (o forse sarebbe meglio definirla l'Armata Brancaleone) degli ex girotondini, del popolo viola, delle agende rosse, gli "arancioni" ormai orfani dello scombinata esperienza di Rivoluzione Civile, i superstiti dell'esperienza importante ma autolesionista di IDV, etc.
Questo apporto può essere esemplificato come una sorta di Giano bifronte:
- da un lato giova alla stabilita' del paese in quanto, in mancanza di una percepita alternativa politica, il dissenso avrebbe potuto portare a comportamenti antisociali potenzialmente dirompenti quando non esplicitamente eversive (lezione appresa dagli eventi del periodo 1968-1980);
- dall'altro, come ho già avuto modo di rilevare, la massiccia presenza in Parlamento (e nella società) del M5S ed il suo aver "aspirato" gran parte del dissenso nei confronti di quello che i malpensanti percepiscono come il "pensiero unico renzusconiano", senza pero' poter ragionevolmente aspirare a conquistare la maggioranza parlamentare, si traduce in una "normalizzazione" (in senso Brezneviano) del sistema che non può produrre maggioranze alternative al "blocco" attualmente al potere, essendo le minoranze con una potenziale "cultura di governo" ridotte ai minimi termini.
E tutto questo, senza volersi mettere a fare dietrologia spicciola se questo "grippaggio" sia stato pianificato e voluto da una sorta di "grande vecchio" che ogni tanto aleggia come uno spauracchio nei periodi bui della storia italiana o la semplice
risultante di fattori fra loro indipendenti ma protesi verso una sorta di "evoluzione convergente".
Normalizzazione |
domenica 12 ottobre 2014
... e venne il giorno del referendum sull'Euro (?)
Dunque, sul palcoscenico che fu teatro di ben più avvincenti avvenimenti (le famose corse delle bighe), Grillo lancio' la sfida ed annuncio' che avrebbe promosso un referendum sull'Euro.
Ora, indipendentemente da come la pensiate sul tema, ne ha facoltà e nessuno può impedirglielo.
Azzardo pero' una previsione sull'esito:
Ci risentiamo su questo tema fra qualche mese ;)
La discussione segue sul gruppo Facebook
Ora, indipendentemente da come la pensiate sul tema, ne ha facoltà e nessuno può impedirglielo.
Azzardo pero' una previsione sull'esito:
- Il M5S comincia a raccogliere le firme su un quesito referendario (abrogativo, senno' che lo fai a fare?) più o meno plausibile (devono trovare un cavillo che abolisca un provvedimento legato all'entrata in corso della moneta);
- Raccolgono e superano abbondantemente le firme necessarie che depositano in pompa magna per la gioia dei fotografi e l'entusiasmo dei militanti;
- La Corte Costituzionale boccia il referendum adducendo che esso viola la Costituzione all'art. 75 (Non è ammesso il referendum per le leggi ... di autorizzazione a ratificare trattati internazionali);
- Il referendum non si fa ed inizierà a circolare la favola della volontà popolare tradita, quando sin dall'inizio si sa perfettamente che il referendum e' illegittimo nel caso specifico.
Ci risentiamo su questo tema fra qualche mese ;)
Viva la biga! |
La discussione segue sul gruppo Facebook
di Candidati Senza Voce
venerdì 10 ottobre 2014
Riceviamo e volentieri pubblichiamo: NICHI VENDOLA REGALA ALTRI 85 MILIONI DI €
Ricevo questa segnalazione sugli aeroporti pugliesi dall'amica Rosa d'Amato, parlamentare europeo: https://www.facebook.com/DAmatoRosa
GIOVEDÌ 9 OTTOBRE 2014
NICHI VENDOLA REGALA ALTRI 85 MILIONI DI €
dal Quotidiano di Bari del 9 ottobre 2014
di Francesco DE MARTINO.
{ Regione Puglia } Questa volta il vicepresidente regionale Marmo chiede chiarimenti alla giunta
GIOVEDÌ 9 OTTOBRE 2014
NICHI VENDOLA REGALA ALTRI 85 MILIONI DI €
dal Quotidiano di Bari del 9 ottobre 2014
di Francesco DE MARTINO.
{ Regione Puglia } Questa volta il vicepresidente regionale Marmo chiede chiarimenti alla giunta
E li chiamano ‘low cost’: altri 17 milioni dei pugliesi a Ryanair, senza bando
“Altri 17 milioni di europei” Ryanair dalla Regione Puglia, senza bando
pubblico e con un rinnovo automatico dell’accordo di cinque anni,
contrario anche alle nuove disposizioni dell'Ente Nazionale
dell'Aviazione Civile: adesso è il caso che la Giunta Regionale
chiarisca i motivi, specie in presenza di altre compagnie aeree ‘low
cost’ che volano da e per la Puglia, spesso anche con tariffe più
convenienti. Adp continua ad elargire milioni di euro della collettività
alla Ryanair". Anche il Vicepresidente del Consiglio Regionale, Nino
Marmo, si è accorto dei milioni di euro elargiti alia compagnia
irlandese dalla società di gestione aeroportuale pugliese senza bando
pubblico. E finalmente anche lui chiede spiegazioni anche alla luce
delle dichiarazioni del Presidente dell’Enac, Vito Riggio, che ha
attenuato che sulla questione degli aiuti alla Ryanair si debba
applicare la nuova normativa nazionale che impone il bando pubblico.
Insomma, la Giunta pugliese ha approvato, per l’ennesima volta, le linee
di indirizzo applicate da Aeroporti dì Puglia sulla pubblicità e
promozione, Peccato però che, come ormai accade da anni, i 17 milioni
vengano trasferiti ad Adp per il marketing, ma poi di fatto l’ente li dà
alla compagnia sotto forma di aiuti di Stato, e dunque agevolando lui
privato rispetto ad altri con una semplice scelta discrezionale
dell’ente stesso. A questo proposito, per Marmo, sarebbe utile prendere
visione dello studio del Dipartimento di Studi aziendali dell’Università
di Bari che evidenzierebbe, secondo la Giunta, che il saldo fra spesa
complessiva dei passeggeri di Bari e Brindisi e l’importo sostenuto
dalla Regione sia largamente positivo. <<Dati che servirebbero a
fare chiarezza, nell’opacità di questi trasferimenti concessi in assenza
di una procedura di evidenza pubblica aperta a tutte le compagnie
presenti sul mercato. Tutto ciò concorre -conclude Marmo- a sostenere la
tesi della necessità di avviare la privatizzazione della società che
gestisce gli aeroporti pugliesi, così come sta avvenendo in molte altre
Regioni d’Italia.
Con una discutibile politica commerciale-operativa, la società che gestisce gli aeroporti civili pugliesi, a braccetto con l'ente regionale proprietario, stende daccapo tappeti d’oro ai rampanti manager del Gruppo guidato dall'irlandese Michael O’Leary (mr. Ryanair) che nel 2004 ha fatto planare anche a Bari - come da qualche anno in centinaia di città europee - i suoi metallici uccelli alati che realizzano l’utopia del low cost spinto: viaggiare in aereo gratis (o quasi).
Una politica spregiudicata che miete consensi con sempre più passeggeri, creando di fatto un nuovo target di mercato che mai si era avvicinato in precedenza al trasporto aereo.
Il patto di ferro del clan giallo-blu vola sulle ali dei baresi e dei pugliesi, con buon reclutamento anche nelle vicine Basilicata e Calabria. Londra e poi Francoforte e poi, man mano, tante altre destinazioni europee ma anche italiane. Un grande pezzo di popolo meridionale - giovani e studenti con il miraggio delle grandi capitali europee, famigliole, ceto medio che per la prima volta possono festeggiare battesimi e cresime volando, terza età non più condannala alle maratone ferroviarie, frotte di emigrati che possono finalmente intensificare i contatti con la terra d’origine - incrementa la soggettiva dose di libertà Illusoriamente con pochi soldi, perché il furbo mr. Ryanair predispone mille trappole on e off air per spennare tanti altri quattrini oltre il modesto obolo della tariffa.
Ai sempre più potenti irlandesi dell’aria - attualmente prima compagnia in Italia con 28 milioni di passeggeri nel 2011 - non intrigano le trame perverse e speculative del management locale, che lasciano cuocere nell'acqua loro, mentre i Boeing 737 sfrecciano a frotte nei cieli di Palese e di Brindisi Casale. Aeroporti di Puglia sembra proprio legata mani e piedi con Ryanair, d’ora in avanti il suo destino e il suo valore di mercato dipendono da un visionario irlandese, con la sua compagnia insediata su due basi operative (Bari con due velivoli residenti. Brindisi con uno) con un primo, “strano" contratto di 5 anni che prevede come corrispettivo da parte di AdP 12 milioni di euro l’anno per un non meglio definito “Marketing Service Agreement" a cui aggiungere ulteriori contributi in funzione all’incremento dei passeggeri trasportati. Il progetto esecutivo del “Piano di comunicazione per lo sviluppo del turismo incoming" AdP approvato dalla Regione, è altrettanto parco in quanto a informazioni puntuali e operative. Da AdP scrivevano, con Di Paola amministratore unico: “Per raggiungere l’obiettivo è necessario utilizzare metodologie innovative. Concentrare le risorse su un unico mezzo....Identificare un mezzo/canale il più vicino possibile al target identificato.
Focalizzare su internet la campagna,,,”. Si investono, i primi 12 milioni di euro l’anno (ed ora altri 17) molto semplicemente passandoli alla società irlandese Airport Marketing Services, di proprietà delia Ryanair, che di mestiere fa semplicemente quello di concessionaria della pubblicità del sito web della compagnia. A scorrere i listini presenti on-line, anche volendo comprare tutti i moduli proposti contemporaneamente, difficilmente si arrivano a spendere 12 milioni di euro. Con questa cifra probabilmente si potrebbe acquisire l’intera proprietà dei sito. Ma quello che più desta perplessità è la modalità con la quale questa ingente somma passa mensilmente dalle casse della società barese a quelle della Ams. Fatture con oggetto generico “Marketing Services Dec2011” che fanno transitare all’estero i 12 milioni puliti puliti, senza che neanche un centesimo resti in Italia, visto che l’iva su fatturazione estera non è prevista. Immense zone d'ombra, insomma, che farebbero saltare sulla sedia anche l’ultimo degli impiegati dell'Agenzia delle Entrate.
A leggere il resoconto della relazione di Mimmo Di Paola all’assemblea dei soci in occasione del bilancio 2010 si percepisce la consapevolezza di essere di fronte ad un nodo gordiano che non avrebbe mai trovato il suo Alessandro Magno risolutore. Di Paola affermava che il mancato reperimento dei fondi da destinare a Ryanair comporterebbe: “Per il 2011 la registrazione di una perdita di esercizio superiore a € 4.316.667 (per fortuna non è accaduto, ndr.). Per il 2012 e successivi esercizi (causerebbe) l’inevitabilità della risoluzione anticipata del contratto con Ryanair, con elevata probabilità di contenziosi per risarcimento di ingenti danni e pagamento di penali". La società aeroportuale pugliese, insomma, si è ridotta a “comprare’’ il traffico passeggeri da una compagnia aerea per sopravvivere.
Con una discutibile politica commerciale-operativa, la società che gestisce gli aeroporti civili pugliesi, a braccetto con l'ente regionale proprietario, stende daccapo tappeti d’oro ai rampanti manager del Gruppo guidato dall'irlandese Michael O’Leary (mr. Ryanair) che nel 2004 ha fatto planare anche a Bari - come da qualche anno in centinaia di città europee - i suoi metallici uccelli alati che realizzano l’utopia del low cost spinto: viaggiare in aereo gratis (o quasi).
Una politica spregiudicata che miete consensi con sempre più passeggeri, creando di fatto un nuovo target di mercato che mai si era avvicinato in precedenza al trasporto aereo.
Il patto di ferro del clan giallo-blu vola sulle ali dei baresi e dei pugliesi, con buon reclutamento anche nelle vicine Basilicata e Calabria. Londra e poi Francoforte e poi, man mano, tante altre destinazioni europee ma anche italiane. Un grande pezzo di popolo meridionale - giovani e studenti con il miraggio delle grandi capitali europee, famigliole, ceto medio che per la prima volta possono festeggiare battesimi e cresime volando, terza età non più condannala alle maratone ferroviarie, frotte di emigrati che possono finalmente intensificare i contatti con la terra d’origine - incrementa la soggettiva dose di libertà Illusoriamente con pochi soldi, perché il furbo mr. Ryanair predispone mille trappole on e off air per spennare tanti altri quattrini oltre il modesto obolo della tariffa.
Ai sempre più potenti irlandesi dell’aria - attualmente prima compagnia in Italia con 28 milioni di passeggeri nel 2011 - non intrigano le trame perverse e speculative del management locale, che lasciano cuocere nell'acqua loro, mentre i Boeing 737 sfrecciano a frotte nei cieli di Palese e di Brindisi Casale. Aeroporti di Puglia sembra proprio legata mani e piedi con Ryanair, d’ora in avanti il suo destino e il suo valore di mercato dipendono da un visionario irlandese, con la sua compagnia insediata su due basi operative (Bari con due velivoli residenti. Brindisi con uno) con un primo, “strano" contratto di 5 anni che prevede come corrispettivo da parte di AdP 12 milioni di euro l’anno per un non meglio definito “Marketing Service Agreement" a cui aggiungere ulteriori contributi in funzione all’incremento dei passeggeri trasportati. Il progetto esecutivo del “Piano di comunicazione per lo sviluppo del turismo incoming" AdP approvato dalla Regione, è altrettanto parco in quanto a informazioni puntuali e operative. Da AdP scrivevano, con Di Paola amministratore unico: “Per raggiungere l’obiettivo è necessario utilizzare metodologie innovative. Concentrare le risorse su un unico mezzo....Identificare un mezzo/canale il più vicino possibile al target identificato.
Focalizzare su internet la campagna,,,”. Si investono, i primi 12 milioni di euro l’anno (ed ora altri 17) molto semplicemente passandoli alla società irlandese Airport Marketing Services, di proprietà delia Ryanair, che di mestiere fa semplicemente quello di concessionaria della pubblicità del sito web della compagnia. A scorrere i listini presenti on-line, anche volendo comprare tutti i moduli proposti contemporaneamente, difficilmente si arrivano a spendere 12 milioni di euro. Con questa cifra probabilmente si potrebbe acquisire l’intera proprietà dei sito. Ma quello che più desta perplessità è la modalità con la quale questa ingente somma passa mensilmente dalle casse della società barese a quelle della Ams. Fatture con oggetto generico “Marketing Services Dec2011” che fanno transitare all’estero i 12 milioni puliti puliti, senza che neanche un centesimo resti in Italia, visto che l’iva su fatturazione estera non è prevista. Immense zone d'ombra, insomma, che farebbero saltare sulla sedia anche l’ultimo degli impiegati dell'Agenzia delle Entrate.
A leggere il resoconto della relazione di Mimmo Di Paola all’assemblea dei soci in occasione del bilancio 2010 si percepisce la consapevolezza di essere di fronte ad un nodo gordiano che non avrebbe mai trovato il suo Alessandro Magno risolutore. Di Paola affermava che il mancato reperimento dei fondi da destinare a Ryanair comporterebbe: “Per il 2011 la registrazione di una perdita di esercizio superiore a € 4.316.667 (per fortuna non è accaduto, ndr.). Per il 2012 e successivi esercizi (causerebbe) l’inevitabilità della risoluzione anticipata del contratto con Ryanair, con elevata probabilità di contenziosi per risarcimento di ingenti danni e pagamento di penali". La società aeroportuale pugliese, insomma, si è ridotta a “comprare’’ il traffico passeggeri da una compagnia aerea per sopravvivere.
Altro che mercato. Questa
singolare politica operativa della Ryanair, già nel mirino della
Comunità Europea, comincia a trovare contestazioni in varie parti
d’Italia. A Bergamo si indaga sull’ipotesi di evasione delle tasse
italiane poiché la compagnia contrattualizza tutti i suoi dipendenti
secondo la più favorevole normative Irlandesi, anche se di fatto tutto
il lavoro viene espletato in Italia. Molte società di gestione
aeroportuali iniziano a chiedersi quanto possa risultare redditizia
questa dipendenza da un singolo soggetto del mercato che, come abbiamo
visto, in Puglia diventa la palla al piede (o in aria, se sì
preferisce...) della società regionale di gestione degli aeroporti.
Mimmo De Padova a 20:33
Mimmo De Padova a 20:33
Il Montenegro si profila definitivamente come il porto franco di riferimento per grossi traffici illeciti da e per l'Europa?
Siamo partiti giorni fa con una discussione rispetto ad una notizia
relativamente minore (la vendita dell'azienda statale montenegrina
produttrice di armamenti Link all'articolo originale su "DefenseNews" ) , che ha suscitato i commenti di vecchi amici di Candidati Senza Voce Bobbie Kostov e Francesco Preti .
Questa "sensazione" e' stata proprio oggi corroborata dal recentissimo rapporto della Commissione Europea sull'allargamento che senza mezzi termini accusa il primo ministro Milo Djukanović per gli scarsi progressi compiuti dal Montengro, che non e' quindi piu' considerato in prima linea fra i paesi che prossimamente potrebbero entrare nella Unione Europea (o in cio' che in futuro rimarrà di essa). Si veda il dossier Enlargement report e l'analisi di Matthias Menk.
Al di la' dell'adesione o meno e delle generali perplessità che abbiamo più volte manifestato rispetto al processo di allargamento, riteniamo estremamente pericolosa la presenza di un ennesimo "NarcoStato" nel cuore del mediterraneo, a poche decine di miglia nautiche dalle coste italiane, che funga da santuario per la malavita organizzata ed il traffico di armi internazionale.
Sia chiaro, non vogliamo interventi armati, isolamenti fittizi buoni solo per rimanere in pace con la propria (cattiva) coscienza o prove di forza che possono solo peggiorare la situazione, ma una presa di posizione sgombra da ipocriti ragionamenti dettati dalla pura convenienza, che parta dal colpire in primo luogo chi di queste novelle "Tortuga" ha fatto il proprio rifugio extraterritoriale. Kosovo, Montenegro ed altre realtà della ex Yugoslavia ma non solo non possono rimanere buchi neri nella cartina d'Europa, ricettori di fondi comunitari per l'allargamento o semplicemente per mantenerli in piedi ma che si prestano, probabilmente loro malgrado, a fungere da incubatrice o scudo protettivo al malaffare malavitoso e finanziario internazionale.
Questa "sensazione" e' stata proprio oggi corroborata dal recentissimo rapporto della Commissione Europea sull'allargamento che senza mezzi termini accusa il primo ministro Milo Djukanović per gli scarsi progressi compiuti dal Montengro, che non e' quindi piu' considerato in prima linea fra i paesi che prossimamente potrebbero entrare nella Unione Europea (o in cio' che in futuro rimarrà di essa). Si veda il dossier Enlargement report e l'analisi di Matthias Menk.
Al di la' dell'adesione o meno e delle generali perplessità che abbiamo più volte manifestato rispetto al processo di allargamento, riteniamo estremamente pericolosa la presenza di un ennesimo "NarcoStato" nel cuore del mediterraneo, a poche decine di miglia nautiche dalle coste italiane, che funga da santuario per la malavita organizzata ed il traffico di armi internazionale.
Sia chiaro, non vogliamo interventi armati, isolamenti fittizi buoni solo per rimanere in pace con la propria (cattiva) coscienza o prove di forza che possono solo peggiorare la situazione, ma una presa di posizione sgombra da ipocriti ragionamenti dettati dalla pura convenienza, che parta dal colpire in primo luogo chi di queste novelle "Tortuga" ha fatto il proprio rifugio extraterritoriale. Kosovo, Montenegro ed altre realtà della ex Yugoslavia ma non solo non possono rimanere buchi neri nella cartina d'Europa, ricettori di fondi comunitari per l'allargamento o semplicemente per mantenerli in piedi ma che si prestano, probabilmente loro malgrado, a fungere da incubatrice o scudo protettivo al malaffare malavitoso e finanziario internazionale.
martedì 7 ottobre 2014
Il richiamo del sangue ...
Da qualche tempo sono
sempre più perplesso rispetto al dibattito che si e' scatenato in merito a post che abbiamo pubblicato sul forum di "Candidati Senza Voce" in Facebook .
A titolo di esempio:
Non mi attendevo molte delle risposte a sostegno di posizioni potenzialmente foriere di conseguenze gravissime, di quella guerra che per i padri fondatori dell'Europa doveva diventare inconcepibile nel nostro continente.
Tanto più che alcune di queste posizioni estremiste ed istericamente irrazionali sono diventate patrimonio anche di altrimenti moderati, tolleranti e civilissimi esponenti politici di partiti centristi europei, come i liberali olandesi del D66.
Forse siamo stati in pace troppo a lungo, noi europei occidentali? Ci manca forse il sapore del sangue, l'ebrezza della battaglia ... l'odore del napalm al mattino (cit.)?
A titolo di esempio:
- le dichiarazioni di Lec Walesa che reclama per la Polonia la dotazione di armamenti nucleari con i quali minacciare la Russia;
- le posizioni che definire guerrafondaie non e' azzardato rispetto a quanto sta succedendo in Ucraina: chi invoca a gran voce la guerra da una parte o dall'altra ... in sostegno dei "partigiani antifascisti" filorussi contro i "fascisti" di Maidan o dei "patrioti ucraini" contro la barbarie imperialista russa;
Non mi attendevo molte delle risposte a sostegno di posizioni potenzialmente foriere di conseguenze gravissime, di quella guerra che per i padri fondatori dell'Europa doveva diventare inconcepibile nel nostro continente.
Tanto più che alcune di queste posizioni estremiste ed istericamente irrazionali sono diventate patrimonio anche di altrimenti moderati, tolleranti e civilissimi esponenti politici di partiti centristi europei, come i liberali olandesi del D66.
Forse siamo stati in pace troppo a lungo, noi europei occidentali? Ci manca forse il sapore del sangue, l'ebrezza della battaglia ... l'odore del napalm al mattino (cit.)?
Iscriviti a:
Post (Atom)