Diretta Spread

domenica 29 settembre 2013

Vale ancora la pena di impegnarsi e commentare?


Mi giungono in queste ore sollecitazioni affinché scriva qualcosa, qualche commento alle vicende di questi giorni, all'ennesima sceneggiata, al trionfo del gioco delle parti fra annunciate dimissioni, finte sorprese e lacrime di vegliardo. Ma ne vale la pena? Occorre ancora una volta analizzare e scervellarsi per attribuire colpe, distinguere torti e ragioni, mali assoluti e sfumature di grigio (oddio, quanto e' abusato questo termine ma non me ne sovviene un altro si tanto efficace)?

No, non vale la pena sprecare tempo e banda internet per descrive qualcosa alle quale potremmo applicare tutte le categorie che abbiamo applicato in questi anni allo squallore della vita politica peninsulare.

La soluzione, al solito, viene da lontano ... mi astengo dunque dallo sciorinare una lunga lista di luoghi comuni limitandomi a seguire gli insegnamenti che già Seneca impartiva a Lucillo ...

"Due sono i casi: o li imiti o li odi. Ma sono da evitare l'uno e l'altro estremo: non devi assimilarti ai malvagi, perché sono molti, né essere nemico di molti, perché sono dissimili. Ritirati in te stesso per quanto puoi; frequenta le persone che possono renderti migliore e accogli quelli che puoi rendere migliori. Il vantaggio è reciproco perché mentre s'insegna si impara."



martedì 24 settembre 2013

Santoro, Ruotolo e Travaglio sdoganano De Gregorio?

Francamente mi piacerebbe sapere il senso dell'intervento a "Servizio Pubblico" di Sergio De Gregorio. Quale tesi si vuole dimostrare? Perche' concedere una vetrina mediatica a questo squallido personaggio che rappresenta il peggio della politica e del malaffare italiano, che ha sguazzato a piacimento negli intrecci fra malavita, servizi e sottobosco politico per anni?

De Gregorio che si pente? Ma si pente di cosa, della sua stessa ragion d'essere, della sua essenza truffaldina che gli ha permesso di diventare quello che e' e di rimanere a galla nonostante le alterne fortune?

Non sarebbe meglio, cari Santoro, Ruotolo e Travaglio magari chiedere a coloro i quali quella stagione politica l'hanno subita sulla loro pelle e gia' da anni ne hanno fatto parte l'opinione pubblica, inascoltati e snobbati dai media di regime?

Si veda a tal proposito quanto scrivevo alcuni anni or sono:

De Gregorio, IDV e gli Italiani nel mondo Ovvero: ma che c’azzeccava De Gregorio con noi? E che ci azzecca con gli italiani nel mondo?

Quando i giornalisti non diffondono notize, ma in prima persona prodotti editoriali (tali "Servizio Pubblico" ed "Il Fatto Quotidiano" sono), la spettacolarizzazione alla ricerca dell'audience e del profitto, unita alla discesa in campo politica in supporto di una propria agenda fanno passare in secondo piano il buon giornalismo.


martedì 17 settembre 2013

La differenza fra il vero successo ed il riattaccare i cocci

... aka ... you bend it, you mend it

Ma che bello ritrovarsi nell'ennesima fase di uscita "dall'emergenza", che sommo successo nazionale quello del recupero della Costa Concordia!

Quanto ritrovato orgoglio italico, celebrato sventolando una bandiera sudafricana btw, nel gioire per la riuscita della prima fase di una difficile operazione di recupero di una nave battente bandiera italiana, naufragata quasi due anni fa sulla costa di un'isola italiana condotta da un capitano italiano, sotto il controllo di una capitaneria di porto italiana, certificata da un registro italiano e di proprieta' di un armatore con sede in Italia ... se questo e' un successo, che Dio ci scampi dai disastri!


venerdì 6 settembre 2013

Sugli interventi umanitari, le guerre giuste, etc etc

L'escalation della guerra civile in Siria riporta alla ribalta ancora una volta la necessita' di stabilire criteri oggettivi da applicarsi in casi simili. Ormai giornalmente tutti quanti, dal Papa ad Obama, da Hollande a Putin stanno dicendo la loro, quindi non vedo perché anche io non dovrei.

Questo stabilito, vorrei pero' al solito attenermi ad alcuni principi fondamentali:

  1. Concisione 
  2. Realismo
  3. Niente ipocrisia
  4. Poche frasi fatte e luoghi comuni (solo lo stretto necessario)

Nel caso specifico:
  • Principio di non intervento militare nei conflitti armati interni (c.d. guerra civile) a fianco dell'uno o dell'altro contendente a meno che non vi sia un chiaro e dichiarato interesse nel volere che una parte prevalga sull'altra. In questo caso non si tratterebbe più di guerra civile ma di un conflitto armato di altro genere, con tutte le conseguenze previste dal diritto internazionale pattizio e consuetudinario ed una assunzione di responsabilita' da parte delle potenze interventiste.
  • Continuo sforzo diplomatico coordinato per un arresto delle ostilità e per una soluzione negoziata
  • Protezione dei profughi, degli sfollati ed in generale della popolazione non combattente tramite la creazione di corridoi umanitari, campi profughi ed assistenza sul campo in territori non soggetti a combattimenti (sorta di "citta' aperte"), previo negoziato ed assicurazione in tal senso dalle parti in lotta.
  • Divieto di fornitura di materiale bellico alle parti in conflitto.
  • Alla chiusura delle ostilità, premere affinché i vincitori permettano i lavori di una commissione di inchiesta indipendente sulle motivazioni del conflitto e sugli eventuali crimini di guerra commessi. Sara' poi ai singoli governi considerare il tipo di relazioni da tenere in futuro con la parte vincitrice, prendendosene le dovute responsabilità storiche e morali.
  • Codifica di quanto sopra nel diritto internazionale pattizio.
 

martedì 3 settembre 2013

Futuro prossimo venturo ...

Renzi capo centrosinistra, Tosi leader del centrodestra, D'Alema presidente della Repubblica, Letta Jr. assume il ruolo di Giuliano Amato del XXI secolo, la normalizzazione trionfa, Papa Francesco Santo subito ... fantapolitica o possibile futuro, sogno o incubo?

... il disegno e' comunque sempre lo stesso, da secoli :)