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sabato 31 gennaio 2015

CANDIDATI SENZA VOCE LANCIA UN GRUPPO DI LAVORO PER UN "MANIFESTO PER UN NUOVO PARADIGMA"

Introduzione

Negli scorsi mesi abbiamo preso atto che, nonostante il generale malcontento e disagio rispetto all'evoluzione del quadro politico, economico e sociale, interno ed internazionale, mancano valide alternative per l'Italia e per l'Europa.

I cittadini / elettori, spesso vinti dalla disperazione o per protesta, si gettano nelle braccia di qualunque cosa che sia o sembri "nuova" o slegata dall'establishments, spesso indipendentemente dal sostengo dei media (ma non dalla visibilità, in positivo o negativo, dagli stessi conferita).

Si chiamino essi Grillo/M5S, Salvini/LN, Le Pen/FN, Farage/UKIP, Tsipras/Syriza, Iglesias/Podemos ecc, non importa ... quello che conta non e' il messaggio in se (spesso diversissimo quando non antitetico), tanto la "novità". 

Il problema è pero' sempre lo stesso nei secoli dei secoli, vale a dire dare poi concretezza al cambiamento, cosa che ad esempio M5S non è riuscito a dare, con la conseguenza che il suo pool di voti si sta svuotando e trasferendosi a "nuovi" tribuni del popolo.

Noi di CSV ci siamo quindi posti la seguente domanda:

Perché non cominciano in questo gruppo a proporre un "manifesto per un nuovo paradigma" in cui si ponga l'accento su pochi punti fondamentali, basato su un approccio minimalista e di buon senso nel quale possono riconoscersi quindi le varie correnti e scuole politiche rappresentate nelle forze politiche interessate a proporsi come seria alternativa, focalizzandosi su cosa ci unisce e non su cosa ci divide?

Se immaginassimo per un istante di prescindere dalle (necessarie) soluzioni e ci limitassimo ad inquadrare i problemi, ci accorgeremmo che le persone che si riconoscono nelle varie categorie politiche ed ideologiche che per semplicità inquadreremo nella per certi versi anacronistica distinzione fra destra e sinistra, hanno tutte gli stessi problemi alla base; che le issues utilizzate spesso strumentalmente da uno Tsipras e da una Le Pen sono molto più vicine di quel che si possa pensare considerando la rispettiva distanza ideologica.

Le vecchie categorie analitiche di "Destra e Sinistra" alla fine della fiera non contano nulla, essendo poi sempre noi situati da entrambe le parti di questa barricata virtuale; i problemi sono gli stessi per chiunque si riconosca in una delle due posizioni ideologiche (ed anche per chi si pone al "centro" o fuori da questa vetusta categorizzazione). Le soluzioni certamente possono essere molto diverse; meglio comunque un avversario politico in buona fede che un "amico/compagno/camerata" di partito in malafede!

Obiettivi, principi e linee guida

Nello stabilire gli obiettivi, occorre sempre tenere presente il rapporto mezzi/fini e coniugare l'ambizione con il realismo. Per questo, il nostro approccio procederà per gradi.

- 1 -

Creazione di un "think tank fluido" trasversale, che raccolga contributi da parte di amici di "Candidati Senza Voce" provenienti da varie aree culturali, senza preclusione alcuna (fatto salvo il non riconoscimento come interlocutori di coloro che incitano alla violenza come soluzione per la risoluzione delle controversie politiche, economiche e sociali interne e predicano il sovvertimento armato dell'ordine costituzionale, il razzismo o l'esclusione aprioristica di precisi gruppi etnici/sociali/linguistici), e:
  • Stabilire quali siano le "issues" reali sulle quali dovrebbe vertere il dibattito politico
  • Stilare un breve elenco di punti sui quali esiste una intesa comune che essi rappresentino "IL PROBLEMA" da affrontare con priorità.
  • Inquadrati i problemi, ogni "gruppo" di lavoro dovrebbe dare una spiegazione della possibile soluzione pragmatiche (non eccessivamente tecnica ma più sul piano filosofico-culturale tralasciando al contempo visioni utopistiche ed eccessivamente ambiziose).
Il risultato sarebbe una sorta di compromesso storico e filosofico fra le varie correnti culturali, che al contempo soddisfi le necessita' contingenti e dia soddisfazione alla frustrazione di chi vede la sua posizione misconosciuta con l'imbastardimento dei grandi partiti, che ha avuto l'effetto di diluire e disperdere le dottrine alla base, cosa che riteniamo negativa in quanto rende la campagna elettorale molto più superficiale, becera e populista.

Un coordinatore del progetto avrà il compito di assicurare la coerenza d'insieme del "Manifesto per un nuovo paradigma".

- 2 -

Costituire una sorta di "governo ombra" di Candidati Senza Voce, rispetto alle aree tematiche critiche identificate al punto precedente, coordinate da un membro del gruppo di lavoro avente competenza specifica nell'oggetto specifico.

I "ministri ombra" avranno il compito, fra l'altro, di decrittare (nei limiti del possibile) le leggi; i provvedimenti; le politiche redistributive; le linee guida a livello nazionale e comunitario che siano di qualche rilevanza per la nostra lista delle "issues", in modo da rendendoli ove possibile maggiormente comprensibili e de-ideologizzarli (ad es. il Jobs Act, piuttosto che l'aumento delle tassazioni sui fondi pensioni, o il nuovo ruolo della BCE, oppure la strategia rispetto ai rapporti con la Russia...), spiegano cioè alla gente quello che succede senza dare giudizio "partigiano" ed al contempo proporre, ove necessario, soluzioni alternative all'attenzione degli appropriati poteri decisionali (es. lanciare petizioni o promuovere iniziative di legge popolari, etc). L'esperienza passata (es. la battaglia promossa da CSV nel 2014 che ha portato al ritiro del provvedimento già esecutivo sulla ritenuta del 20% sui bonifici esteri, ha dimostrato che queste azioni possono essere efficaci nei confronti dei provvedimenti assurdi, illogici e controproducenti).

- 3 -

Vale la pena sottolineare che Candidati Senza Voce non e' un partito politico; piuttosto, come ricordato poc'anzi, si tratta di una una specie di "think tank".

CSV valuterà quindi, in base al sostegno ricevuto ed alla partecipazione degli amici al progetto, valuteremo in seguito i passi successivi in vista delle prossime elezioni politiche, ad esempio un eventuale sostegno (critico) alle forze politiche che si impegneranno formalmente ad adottare il "programma minimo" da noi elaborato.

***

Se anche alla fine il risultato del nostro impegno fosse anche solo un un foglio bianco, potremmo comunque essere soddisfatti dall'averci provato ed aver dato il nostro contributo per rendere più intellegibile la una realtà dietro alle decisioni ed ai fatti di governo, magari riuscendo anche a riavvicinare un po' la gente al mondo politico, visto che l'opposto e' impresa disperata.

Organizzazione e piano di lavoro

L'organizzazione e' ancora aperta, tutti i partecipanti che si impegnino al rispetto delle linee generali sono sempre ben accetti

Aree tematiche

  • Affari esteri e politica estera comune (Italia ed Europa)
  • Ambiente
  • Cittadinanza e flussi migratori
  • Diritti fondamentali
  • Economia, finanza e fiscalità
  • Energia
  • Giustizia
  • Istruzione
  • Riforme istituzionali nazionali ed europee
  • Sicurezza e Difesa
  • Trasporti

Incontri

Kick off meeting 

(data indicativa ed agenda saranno pubblicati in seguito)

Contatti

Si prega di utilizzare il modulo di contatto in questo blog (alla destra della home page, sotto i tweets), lasciando i propri contatti e-mail e/o telefonici oppure attraverso il gruppo di discussione di Candidati Senza Voce su Facebook

giovedì 29 gennaio 2015

Chiusura consultazione su Presidente della Repubblica - Candidati Senza Voce

Risultati delle votazioni

Oggi si vota, credo possiamo chiudere qua la nostra inchiesta sul PDR iniziata il 17 dicembre scorso (vedasi sondaggio), considerando i primi 10 nomi emersi dal nostro sondaggio:


Ferdinando Imposimato 40.4%
Stefano Rodota' 37.7%
Carlo Rubbia 7.8%
Emma Bonino 5.1%
Gino Strada 3.0%
Piero Ostellino 1.5%
Piergiorgio Odifreddi 1.2%
Alfonso Gerardi 1.2%
Antonio Martino 1.2%
Silvio Berlusconi 0.9%

Grazie a tutti per aver partecipato, staremo a vedere se qualcuno di questi nomi rientrerà nella "rosa".


martedì 27 gennaio 2015

LA RELAZIONE GRECIA-CINA: LA TROIKA STA ACCELERANDO IL DECLINO DELL'EUROPA E CONSEGNANDO LA GRECIA ALLA CINA?

LA RELAZIONE GRECIA-CINA: LA TROIKA STA ACCELERANDO IL DECLINO DELL'EUROPA E CONSEGNANDO LA GRECIA ALLA CINA?
Autore: Dr Dan Steinbock. 15/01/2015: The impact of a SY.RIZ.A win on Greece and China
Traduzione ed adattamento di Francesco Preti 
Le relazioni bilaterali sono entrate in una nuova fase in seguito alla Grande Depressione degli anni 2008-2009, per due motivi. Da un lato, la Cina ha goduto di una crescita a due cifre per un decennio ed è entrata in una nuova fase di sviluppo. In precedenza, Pechino invitava gli investimenti esteri a venire in Cina. Ma ora la Cina compera all'estero. Mentre la Cina è un importante partner greco economico e tecnologico, l'Europa potrebbe solo svolgere un ruolo di croupier per gli investimenti cinesi, lasciando alla Grecia le briciole. D'altra parte, sulla scia della crisi globale, le economie in difficoltà dell'Europa meridionale hanno visto di buon occhio la possibilità di attrarre investimenti dalla Cina. Questi sforzi hanno accelerato notevolmente nella zona euro, dopo la crisi del debito che ha raggiunto il picco nella primavera del 2010. Contrariamente a quanto molti pensano, la Troika sta accelerando il declino a lungo termine dell'Europa. Durante questo periodo, la Cina ha cominciato ad espandere la propria presenza nel porto del Pireo e la compagnia di navigazione cinese COSCO ha firmato un contratto di durata di 35 anni con il governo greco per prendere il controllo di due posti barca al porto. In breve, il porto del Pireo ha cominciato a funzionare come un gateway per i Balcani e le economie nell'Europa centrale e orientale.

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A proposito del bene comune e della classe politica di ieri e di oggi

- Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Franz Forti -

A proposito del bene comune e della classe politica di ieri e di oggi, Gaetano Gallozzi ci scrive:
“I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune”.
(Enrico Berlinguer a Repubblica - 1984)


Le parole chiave per me sono le ultime due: "bene comune". Il testo in se' dice cose note (appunto da 30 anni e passa) e condivisibili. E purtroppo immutate. Ma il nodo da sciogliere, per cui nessuno ha verità assolute scritte sul marmo, è quello del bene comune. O interesse nazionale/generale, o altro concetto equivalente.

Il fatto è che questo concetto è una bandiera di tutti. In fondo è facile per chiunque affermare che quello che lui propone va nell'interesse comune. Infatti tutti lo fanno. Chi mai dichiara onestamente di perseguire un interesse di pochi, egoistico e particolare? Anche se fosse, ognuno dichiara che l'interesse della sua parte corrisponde magicamente all'interesse nazionale, generale: al bene comune.
Cosi' fan tutti e senza tema di smentita.

Per smentirlo occorrerebbe un algoritmo, una razionalità logica, un truismo che dimostrasse che la proposta X è scientificamente e oggettivamente il bene comune al 100%. Ora a parte il fatto che se questa dimostrazione logico-matematica esistesse allora sarebbe anche la fine della democrazia, per ora i teoremi attualmente assodati (Gödel, Nash e altri) tendono a dimostrare che tale algoritmo non esiste o non è dimostrabile.

Quindi in assenza di dimostrazione possiamo dire, fantozzianamente, che i politici fanno festa (frittatona di cipolle, familiare di peroni gelata e rutto libero ...) sparando demagogia a destra e abusando gratuitamente del bene comune.

Poi qualcuno ci naviga più di altri, costruendo macchine di potere e di clientela.

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lunedì 26 gennaio 2015

Quando la politica e la scienza dovrebbero vivere in universi separati ... il caso NASA.

Il premio "cazzata del giorno" lo vince con mio sommo disappunto l'ente spaziale statunitense, la famosa, autorevole (e da me venerata ancorché burocratica e costosa) NASA. 

Evidentemente influenzata dall'orgasmo competitivo fra USA e Russia ed incoraggiata dall'attuale stato di "guerra fredda de' noarti", sempre in cerca di fondi, ed evidentemente sensibile alle pressioni politiche dell'amministrazione Obama, la NASA si e' allargata con un improvvido tweet che ha causato la reazione fra l'ilare ed il costernato dei suoi followers; comparando il costo dei voli "umani" di astronauti USA praticati dai russi (unico "ascensore per le stelle" affidabile dopo la messa a terra degli Shuttle), con quelli che potrebbero essere praticabili da una compagnia privata mai operativa finora. 

#LaunchAmerica e' lo slogan. Al di la' dell'endorsement improvvido di un potenziale fornitore da parte di un ente scientifico pubblico di tale importanza, legato ad una lunga serie di accordi di cooperazione con ESA e con gli enti spaziali di tutto il mondo, quello che mi ha particolarmente indisposto e' stata la sciatteria con la quale un tema cosi strategico per tutta l'umanità e' stato trattato ... come una internauta particolarmente sagace e lungimirante ha risposto 

"...il giorno che inizieremo a chiamarle "astronavi umane" al posto di Americane o Russe sarà il giorno nel quale conquisteremo realmente lo spazio." 


martedì 20 gennaio 2015

Perché l'Europa e' un "elefante malandato"?

Nel corso di un dibattito nel gruppo Facebook di Candidati Senza Voce relativamente alla bocciatura del referendum promosso dalla Lega sulla legge Fornero mi e' stato chiesto perché io, europeista convinto, avessi definito l'Europa un "elefante malandato".

Queste sono le mie "top 6" ragioni:

1. Assenza generale di visione strategica
2. Perdurare della politica di piccolo cabotaggio da parte degli stati membri
3. Allargamento scriteriato senza al contempo un approfondimento delle istituzioni in senso federale nel rispetto del principio di sussidiarietà
4. Scarsa qualità del personale in posizioni apicali, espressioni di nomine squisitamente politiche e del principio delle quote nazionali
5. Perdita di vista della sua funzione da parte della Commissione che si e' trasformata in un "legificio"
6. Unificazione settoriale arrivata al limite della formula.

Da queste, discendono poi tutte le altre.

Rispetto al caso specifico Euro: aver anteposto considerazioni di carattere squisitamente politico alla conformità tecnica dei fondamentali propedeutica all'adesione della moneta unica.


domenica 18 gennaio 2015

17 Gennaio 1961 - "Ike" sdogana il concetto di "complesso militare-industriale"

Cari amici, uno dei messaggi a mio avviso piu' importanti e che mi piace sempre ricordare e' quello del discorso di commiato del Presidente USA Eisenhower, relativamente ai pericoli che si nascondono nella troppa commistione di interessi fra industria e militari. Ora, "Ike" era tutto meno che un pacifista ... militare di carriera, aveva avuto il comando supremo delle forze alleate in Europa durante la II GM, quindi non si trattava di uno sprovveduto. A ricordarcelo oggi, nell'anniversario di quel famoso discorso e' nientemeno che il novantunenne "Chuck" Yeager, una leggenda vivente, un idolo fra gli appassionati di cose aviatorie e militari, l'uomo che ha infranto il muro del suono nel 1947 anche lui tutt'altro che un pacifista, avendo partecipato a II GM, guerra di Corea, Vietnam, etc.  Di questo genere di intrallazzi ne abbiamo visti molti in questi decenni, dallo scandalo Lockheed alla Halliburton di recente memoria. Non dimentichiamo mai che, tollerando queste vicende, abbiamo già abdicato alla nostra libertà.



martedì 13 gennaio 2015

Libero arbitrio,responsabilità individuale e finanziamento del sistema sanitario nazionale

La visibilità mediatica delle condizioni di salute dell'ex ministro Bonino ci fornisce lo spunto per riprendere un tema sul quale avevamo dibattuto diffusamente anni fa, che potremmo sintetizzare come segue:

"in un sistema ove il Servizio Sanitario Nazionale e' largamente finanziato dalla tassazione generale, i pazienti con problemi di salute causati da stili di vita (scelte individuali, non derivanti da situazioni ambientali indipendenti dalla loro volontà) notori per costituire fattori di rischio (es. droga, alcool, fumo, eccessiva alimentazione, etc) e che quindi potenzialmente costituenti un aggravio del sistema sanitario, dovrebbero essere chiamati a contribuire in maniera maggiore allo stesso, in modo da sgravare invece i contribuenti che si impegnano a ridurre il rischio"?

La nostra opinione e' che ci debba essere una certa differenziazione (pur con tutta la prudenza ed i distinguo del caso, onde evitare discriminazioni inique come nel caso dei regimi assicurativi privati), in modo da introdurre la responsabilità individuale dei propri comportamenti nel sistema di garanzia della salute pubblica ed incentivare comportamenti virtuosi.

Invitiamo i nostri lettori a dire la loro su questo tema.

mercoledì 7 gennaio 2015

Charlie Hebdo, c'est moi, c'est nous, c'est tout.

Chiunque siano stato gli esecutori materiali e chiunque sia il mandante, l'attentato di Parigi segna un salto di qualità nella strategia della tensione globale, un crimine orribile. Che la si veda in un modo o in un altro, ciò gioverà solo ai falchi, ai cinici ed a coloro che cavalcano le paure e l'insicurezza collettiva per un proprio tornaconto elettorale o di potere sulla scacchiera internazionale.

“La fantasia distruggerà il potere ed una risata vi seppellirà!” (Bakunin)

martedì 6 gennaio 2015

AGGIORNAMENTO SULLA SITUAZIONE FINANZIARIA MONDIALE - Gennaio 2015

06.01.2015 Francesco Preti

La banca centrale americana (FED) ha smesso di stampare moneta!

Questa mossa, di per se non quantitativamente rilevante dato che la carta stampata conta per una percentuale irrisoria della massa monetaria totale, e' pero' importante in quanto va letta come un messaggio del governo americano contro l'accordo Yuan-Rublo che di fatto ha dato un importante segnale avverso all'esportazione dell'inflazione americana verso il mondo. 

Questa prospettiva potrebbe scatenare nei mercati aspettative di una riduzione, questa volta significativa, della massa monetaria e quindi della liquidità disponibile per acquistare petrolio. Alcuni compratori erano abituati ad imprestare prima il $ a tassi bassi e poi con la somma imprestata comprare petrolio da vendere a prezzi più elevati nel futuro. Questo meccanismo si è interrotto a causa della conseguente crescita dei tassi di interesse.  Cio' ha generato una ulteriore riduzione di compratori di petrolio che ha aumentato il divario domanda-offerta, generando cosi un ulteriore eccesso di offerta di petrolio ed una conseguente caduta dei prezzi.

IL MIO GIUDIZIO è che la riduzione di questo tipo di compratori ( che facevano profitto giocando tra costo del denaro e future del petrolio ) sia positiva per il mercato perché rende più consistenti e correlati il circuito monetario con il circuito dell'economia reale. Questa ulteriore discesa del prezzo del greggio potrebbe quindi rivelarsi semplicemente una scossa di assestamento finanziario in adattamento all'accordo Yuan-Rublo. Segna il momento in cui gli USA passano dall'attacco al sistema economico russo, alla difesa del proprio sistema economico. Di conseguenza, il prezzo del petrolio potrebbe aver raggiunto il suo minimo assoluto e non scenderà ulteriormente. Naturalmente potrebbero esserci anche altre spiegazioni, che andremo successivamente a verificare seguendo l'evoluzione della situazione.

Venendo all'euro: la svalutazione € / $ è legata principalmente all'incremento del tasso di interesse per acquistare $ più che all'effetto Grecia. Quindi mi attendo che l'attuale svalutazione dell'euro rimanga stabile ed altamente correlato con ulteriori decisioni della FED, nel senso che la svalutazione dell'Euro potrebbe continuare. Rendere l'Euro anelastico per rapporto al $ richiederebbe di posizionare l'Euro in modo più equidistante tra Yuan e $.