Diretta Spread

lunedì 29 gennaio 2018

COSA SERVE ALL'ITALIA PER ESSERE "BUSINESS FRIENDLY"

Certamente abbassare la pressione fiscale, modernizzare la burocrazia, incentivare la ricerca e sviluppo e cambiare i fondamentali antropologici del privilegiare l'appartenenza al merito / competenza: altro che i dazi 🙃

Cambiare mentalità e' la parte più difficile ... smettere di pensare che tutto ci sia dovuto. pretendere di avere un lavoro senza alcuna professionalità da dare in cambio. studiare, formarci, in modo da riacquistare competitività. la metà degli italiani non sa svolgere alcun lavoro specifico, molti non parlano nemmeno l'italiano correttamente, figuriamoci l'inglese. vivendo all'estero leggo spesso annunci di aspiranti migranti: "cerco lavoro, qualunque cosa, faccio il tuttofare". un italiano che a 30 anni non ha sviluppato alcuna competenza specifica vuol dire che non ha mai investito su sé stesso: perché una società (italiana o straniera che sia) dovrebbe farlo?
 
Sviluppare senso civico: fottere lo stato (attraverso moltissimi modi: dall'assegno di disoccupazione alla corruzione, dalla pensione baby all'evasione) significa fottere noi stessi.

Volendo riassumere: la manodopera italiana, se non in rarissimi casi, non ha nulla più da offrire rispetto a quella straniera, se non costi doppi o tripli.

E Salvini vorrebbe risolvere questa situazione con dei dazi, quando l'export italiano (grazie a un'impresa privata sempre più vessata dalle tasse) è superiore all'import?

Le proposte di Salvini sono idiote, ma a quanto pare degne del paese che ambisce a governare...
 
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martedì 16 gennaio 2018

LE DINAMICHE ELETTORALI INCOMPRENSIBILI ... MA CHIARE: CESPUGLI 2.0

Un amico su twitter ci faceva notare come per lui, elettore tradizionalmente di centro sinistra, in questo momento siano incomprensibili quelli di "Liberi e Uguali" che vogliono alleanza con M5S o quelli come Fassina e Fratoianni apertamente euro scettici che, a suo dire, porterebbero il paese direttamente nelle braccia di Salvini / Lega. E trovava paradossale che il M5S ieri abbia avuto "endorsement" sia di Grasso sia di Le Pen!

A nostro avviso questi posizionamenti non sono casuali o estemporanei ma frutto di una strategia e funzionali proprio a raccogliere il voto di questa parte dell'elettorato di centrosinistra che ha posizioni non conformi con la linea ufficiale del PD e che altrimenti finirebbe direttamente a Lega o M5S, come successo con gran parte del voto di operai ed impiegati

Una operazione cinica, quindi, ma che ha un suo senso ... quello di riportare gli eletti di queste formazioni alla "casa del padre" dopo le elezioni, assicurando sostegno esterno alla prevedibile futura "großekoalition" formata da PD e FI nelle votazioni che veramente contano ma mantenendo al contempo una voce di comodo fuori dal coro. 

Cespugli 2.0, per l'appunto.


lunedì 8 gennaio 2018

ASTENSIONISMO ELETTORALE: TATTICA VS STRATEGIA

Riteniamo opportuno puntualizzare alcuni concetti perché si sta facendo molta confusione nel dibattito sull'astensionismo. L'astenersi da voto finché non si trova qualcuno di decente per il quale votare non significa smettere di fare politica, tutt'altro! 

A differenza dei movimenti propriamente anarchici, per i quali (semplifichiamo) le sovrastrutture della "democrazia rappresentativa" sono da rigettare in quanto tali, le cosiddette "sinistra" e "destra" extraparlamentare fino all'inizio / meta' degli anni '90 del secolo scorso hanno proprio operato questa scelta (a volte obbligata) ... nel momento in cui hanno trovato qualcuno che si e' caricato delle loro istanze (si parlo' allora di "sdoganamento"), esse hanno trasformato movimenti di opinione in attori politico-partitici. Perché a quel punto tornare a votare valeva la pena!

Ed e' proprio questo che si propone e sta facendo CSV! Con buona pace di chi non capisce o fa finta di non capire o non vuole capire o capisce ed allora si spaventa e corre ai ripari perché ha paura che gli si rompa il giocattolo.

In altre parole:

L'astensione elettorale e' una scelta tattica che si propone di rendere consapevole la parte più attenta della politica-partitica nella opportunità che l'area "senziente" del non-voto rappresenta e della necessita' di venire a patti con questa area, che ha come obiettivo strategico la partecipazione alla gestione del potere in modo da realizzare la propria visione del mondo.




domenica 7 gennaio 2018

PROVE DI "GroßeKoalition"


Come sosteniamo da tempo, uno sbocco probabile del combinato disposto della legge elettorale e della frammentazione del panorama politico e' quella di una coalizione post-elettorale fra quello che rimarrà del PD renziano e la rediviva Forza Italia dell'ex. Cav. 
 
Ora, a corroborare questa ipotesi ci pensa nientedimeno che Padoan, alla ricerca anche lui di un posto al sole. In tutto ciò le sedicente opposizioni (pentastellate, salviniste, i cespugli alla c.d. sx del piddi', e via continuando con le formazioni dello zerovirgola) avranno fatto esattamente quello che ci si attende da loro: impedire la formazione di una seria alternativa di governo e perpetuare la palude inconcludente della cosiddetta "seconda repubblica".