Diretta Spread

martedì 29 maggio 2018

GIUSTIZIA: occorre fra le competenze comunitarie della "Nuova UE" un tribunale unico europeo?


Note e commenti risultanti dalla discussione online:

Da un punto di vista di principio, concetto suggestivo; dal punto di vista pratico ci sono alcuni temi da chiarire, non di poco conto:

  • rispetto principio sussidiarietà;
  • codici civili, penale e procedura devono essere gli stessi ovunque?
  • ordine giudiziario: un giudice estone potrebbe operare in italia?
  • lingua;
  • esiterebbero reati di competenza "federale" e locale, tipo in USA?
  • oppure, pensiamo ad una specie di corte cassazione europea espandendo competenze attuale tribunale UE?
  • evitare complicazioni e ridondanze e' fondamentale.

POLITICA QUANTISTICA

BANKITALIA: I DESTINI DI ITALIA ED EUROPA LEGATI A DOPPIO FILO NEL BENE E NEL MALE

Intervenendo nelle turbolenze politico-istituzionali di questi giorni, il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco ha ricordato come sia utopistico pensare di essere una isola indipendente ed autarchica nel mondo interdipendente contemporaneo e come i destini di Italia ed Europa siano intimamente legati ... di seguito il testo delle "Considerazioni finali del Governatore" alla relazione annuale 2017, pubblicato proprio oggi.

Di esse, che vi invitiamo a leggere, pubblichiamo questo estratto:

"Il destino dell’Italia è quello dell’Europa. Siamo parte di una grande area economica profondamente integrata, il cui sviluppo determina il nostro e allo stesso tempo ne dipende. È importante che la voce dell’Italia sia autorevole nei contesti dove si deciderà il futuro dell’Unione europea. Tutti i paesi che ne fanno parte devono contribuire al suo progresso. Nei prossimi mesi saranno affrontate questioni di grande rilievo: la governance dell’Unione, il suo bilancio pluriennale, la revisione della regolamentazione finanziaria."

Non possiamo che concordare con questo approccio ... mercati finanziari e nervosismo già palpabile non possono che portare pregiudizio ai fondamentali economici del paese e scatenare reazioni a catena su scala globale, vista la dimensione considerevoli dell'economia Italiana, che non e' certo la Grecia.

Ora, i problemi sono sempre quelli ... un sistema politico irresponsabile e cinico, specchio fedele di una società civile immatura, litigiosa e fondamentalmente ignorante, non si e' dimostrato adeguato a gestire la transizione del paese dall'orticello di casa al "giocatore" sul piano internazionale che le sfide della globalizzazione  e dell'apertura dei mercati avrebbe richiesto. Quel paese "business friendly" che abbiamo già evocato in un nostro editoriale di qualche mese fa, elencando le misure necessarie per rilanciare il paese: abbassare la pressione fiscale, modernizzare la burocraziaincentivare ricerca & sviluppo; promuovere l'innovazionecambiare i fondamentali antropologici del privilegiare l'appartenenza al merito / competenza: altro che il rinchiudersi in se stessi in uno splendido isolamento autarchico!

Il tempo e' oramai agli sgoccioli: gli altri partners continentali e gli investitori a questo punto potrebbero accelerare la nostra marginalizzazione politica ed economica, riduzione al contempo dell'esposizione verso il nostro paese (con ripercussioni sui mercati finanziari imprevedibili) e concentrare gli investimenti su teatri meno problematici ... la minaccia e' che prima o poi, quando il rischio sara' sceso a livelli accettabili, siano gli altri a cacciarci di casa, senza neppure il tempo di organizzarci.

E questo indipendentemente dalle capacita' personali e dalla buona volontà individuale di Mattarella, Savona, Cottarelli, Calenda, Renzi, Di Maio/Grillo/Casaleggio, Salvini, Berlusconi ... ognuno specchio a modo suo dell'inadeguatezza conclamata della leadership politica del paese. 


lunedì 28 maggio 2018

VOCABOLARIO POLITICO MINIMO: GOVERNO BALNEARE

Espressione utilizzata da Filippo Turati in un dibattito parlamentare (TORNATA DI MERCOLEDÌ 22 GIUGNO 1921) per descrivere il neonato primo governo di Ivanoe Bonomi e nel secondo dopoguerra in varie occasioni, specialmente a partire dalla crisi del governo De Gasperi VI (luglio 1951).

"La quale crisi ministeriale potrebbe aversi in due modi, e l'onorevole Bonomi mi consenta di parlarne francamente, giacché è opinione diffusa che il prevedere la morte è un modo per allontanarla... Può aversi la crisi con l'abbattimento del Ministero, al quale non si concederebbe
neppure quella breve vita balneare, di cui si parlava: una crisi che avverrebbe senza nessuna precisa indicazione del Parlamento per la successione"

Cottarelli, stai sereno (cit.)


domenica 27 maggio 2018

INSOMMA, QUALE E' RUOLO PDR NELLA SCELTA DEI MINISTRI?

COSA DICE ART.92 COSTITUZIONE? QUAL E' STATA DISCUSSIONE ALLA COSTITUENTE IN MERITO?

Vi diamo la possibilità di informarvi prima di prendere posizione in merito a decisione PdR Mattarella sulla nomina di Savona e la conseguente rinuncia di Conte ... approfittatene.





Di seguito, il commentario da "LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA, ILLUSTRATA CON I LAVORI PREPARATORI DA VITTORIO FALZONE, FILIPPO PALERMO, FRANCESCO COSENTINO DEL SEGRETARIATO GENERALE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI CON PREFAZIONE DI VITTORIO EMANUELE ORLANDO" (1949).




... sulla prassi e consuetudine si veda anche ...

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Aggiornamento 28/05/2018
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Per i costituzionalisti a la carte ricopio il commento di Antonio Ripa su Candidati Senza Voce:

"Avete presente quel pezzetto di testo costituzionale (un estratto del manuale di diritto costituzionale del Mortati, n.d.r.) che gira evidenziando che il PdR non ha alcun potere di influenzare la scelta dei ministri ?

L'immagine può contenere: testo

Hanno dimenticato la parte successiva che recita “ ... non è detto che il Presidente della Repubblica possa, alle volte, specie dopo una crisi di Governo dovuta a frantumazione della maggioranza uscita dalle urne, esercitare una effettiva influenza nella determinazione di una nuova maggioranza poiché, in un regime a pluralità di partiti e politicamente non omogeneo come il nostro (ancora tale anche dopo l’introduzione del maggioritario), non è da escludere che le camere siano in grado di esprimere più di una «formula politica» e, conseguentemente, più di una maggioranza. Ben si intende però che, nello svolgimento della sua azione di moderatore tra i diversi partiti che possono concorrere a formare il Governo, o, ancor di più, di organo compartecipe alla soluzione della crisi, il Presidente della Repubblica dovrà sempre mantenersi al di fuori degli interessi strettamente partitici e mirare soltanto ad assicurare al Paese un Governo che dia ragionevoli garanzie di rispondere all'effettiva volontà popolare e di assicurare il rispetto e l’osservanza della Costituzione.

Un ruolo attivo e propositivo può tuttavia essere assunto, con somma cautela, dal Presidente della Repubblica (quale «magistratura di influenza») in caso di «crisi del sistema» e può coinvolgere, in misura più o meno ampia (a seconda, anche, della personalità di chi ricopre l’ufficio) il modo stesso in cui intende svolgere la propria funzione; come l’esperienza repubblicana ha, soprattutto in questi ultimi anni, ampiamente dimostrato.”

Non esprimo giudizi di merito, perché la costituzione è qualcosa di complicato che va oltre la lettura della carta, ma vi suggerisco di non limitarvi a leggere solo quello che vi piace. Oggi dopo la rinuncia di Conte ci si affanna a definire la posizione di Mattarella come anticostituzionale , rispetto una costituzione che è stata ridotta al solo art. 92. Esimi costituzionalisti spuntano come funghi tra i tanti che si sono auto fregiati del titolo per il sol fatto di aver conseguito una laurea in giurisprudenza oppure in scienze politiche.
Le ipersrmplificazioni della realtà sono tipiche di chi pur non avendo le competenze per capire , pretende di sapere tutto di tutto. Magari laureato alla università di Google e con un dottorato alla scuola di alta specializzazione di Facebook. Beh, almeno Conte aveva frequentato la biblioteca della NYU."

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Aggiornamento 28/05/2018
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GOVERNO TECNICO? NO, GRAZIE ...

Mattarella avrebbe dovuto farli provare, cosi' da sbatterci il muso; un governo tecnico, ora come allora, consentirà alla politica di rifarsi una verginità!

E questo in coerenza con la nostra posizione già espressa nel febbraio 2013!

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NOTA A MARGINE SARCASTICA
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 "... governo e' quando Camere concedono fiducia ..." (CSV)

ITALIA AI TITOLI DI CODA

CSV - Irlanda [Marco Garrone]

La classe politica italiana è come il cast di una fiction dove, col passare delle stagioni, il budget si riduce e ingaggiano attori sempre meno validi.

Il Governo sembra una serie alla dodicesima stagione e in cui la produzione cerca di spremere tutte le risorse finché ci sono spettatori che la guardano.

Non resta che aspettare che qualcuno stacchi la spina e iniziare una nuova fiction da zero.


sabato 26 maggio 2018

1940-2018 ... CORSI E RICORSI

1940 ... "Scendiamo in campo contro le democrazie plutocratiche e reazionarie dell'Occidente, che, in ogni tempo, hanno ostacolato la marcia e spesso insidiato l'esistenza medesima del popolo italiano..."*

2018 ... "Scendiamo in campo contro le democrazie plutocratiche e reazionarie dell'Occidente la Germania e l'Europa dei burocrati, che, in ogni tempo, hanno ostacolato la marcia e spesso insidiato l'esistenza medesima del popolo italiano..."

La retorica dei demagoghi e la testa della plebaglia sono sempre le stesse ... ed i risultati pure si annunciano egualmente catastrofici.

*  Il capo del governo italiano, Cav. Benito Mussolini nel discorso della dichiarazione di guerra dell'Italia a Gran Bretagna e Francia di lunedì 10 giugno 1940

ITALIA: UN PAESE AL COLLASSO DA DECENNI, NON DA OGGI!

di Roberto Gresleri

La rivisitazione immediata sui social di Conte pare sia opera della Casaleggio associati ... nuove immagini sorridenti in poche ore postate sui social ...
Da tempo i partiti si affidano a società per gestire le proprie immagini, da tempo i discorsi vengono scritti da esperti nel settore della comunicazione ...
il PD si è affidato per un periodo allo stesso sparring partner del primo Obama... e nessuno gridò allo scandalo .
Se il voto si ottiene parlando alla pancia è perché la gente vuole questo ... vi è da chiedersi più che altro quanto sia cresciuto intellettualmente questo paese .
Ho paura che siamo rimasti al punto di partenza ... alle adunate davanti a Palazzo Venezia, perché la comunicazione ricalca il medesimo principio .
Ma discorsi simili li si ascoltava anche quando la DC parlava del pericolo comunista e il PC si rivolgeva alla classe operaia ... cosa non avevano di populismo gli interventi durante quelle campagne politiche ?
Vi è difficoltà da chi non fa leva sulle regalie ad impostare una comunicazione che non sia da cattedratico ... forse l’unico che si proponesse alla pancia di una parte del paese era Miglio ... professore che riusciva ad intrattenere i più su un argomento destabilizzante per lo stato come formatosi, quale il federalismo, principio fondativo di un partito però formato di piccoli uomini affascinati dagli agi del potere, appena giunti sugli scranni romani .
Il populismo non l’hanno inventato ne la Lega e ne il M5S ... lo hanno solo gestito nel modo più profittevole in questa campagna elettorale .
Il paese è al collasso da decenni, non da oggi, ci hanno tenuto in vita solo perché abbiamo uno dei più grandi valori di risparmio privato al mondo ... a cui sapevano poi di poter contar di attingere al momento dovuto.
Oggi manca questa certezza ... e il mercato fibrilla .
Una opposizione al nuovo governo non potrà contare su principi di redistribuzione perché al potere oggi sono saliti campioni assoluti di tale tradizione ... bisogna trovare altri argomenti ... e saperli comunicare alla pancia degli elettori .

 Partecipa alla discussione su questo tema nel nostro gruppo facebook!

venerdì 25 maggio 2018

CON VINCOLO DI MANDATO A CHE COSA SERVIREBBERO I PARLAMENTARI?

Con vincolo di mandato a che servirebbero i parlamentari? Parlamento diventerebbe come un CdA di una azienda, con un delegato di partito che ha in mano le deleghe del voto ponderato ... una assemblea formata da 5 o 6 membri. Efficientissimo certamente ... ma desiderabile?





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AGGIORNAMENTO 28/05/2018
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L'amico Stefano Cucini ci ha fatto notare come in Portogallo esista una norma anti "cambio-casacca" [art. 160 (c) Costituzione]. Questo ci ha dato la possibilità di elaborare ulteriormente sulla questione. Precisiamo che in Europa solo l'autoritaria Bielorussia e solo altri paesi extraeuropei (Cuba, Fiji, Namibia, Seychelles) hanno qualcosa di simile al mandato imperativo propriamente detto (i deputati sono legati al mandato ricevuto dagli elettori prima delle elezioni in base al programma di governo o alle decisioni successive del partito nel quale sono stati eletti), quindi ben diverso dalla norma "cambia casacca" della costituzione portoghese.

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Quello della terminologia e' un problema serio, originato non tanto dall'ignoranza (legittima) dei non addetti ai lavori, che non possono essere tuttologi, ma dai politici o dai commentatori "sedicenti esperti" stessi, che sparano formule politiche senza sapere il significato dei termini o per confondere elettorato ad arte ... come la confusione su reddito di cittadinanza / Universal Basic Income.

Ora, se poi proprio vogliamo parlare del Portogallo, va considerato un altro importante elemento: i partiti in quel paese sono rigidamente disciplinati, hanno personalità giuridica ed e' molto molto difficile farsi riconoscere: non sarebbero possibile cola' liste raccogliticce come quella di +Europa o altre; allora, non si può pretendere di prendere solo un elemento, quello che ci piace, per strumentalmente difendere una posizione. In quel paese, il M5S non sarebbe forse mai nato, visto che non rispetta nemmeno la normativa minima italiana per ricevere i rimborsi elettorali (senza polemica, e' un dato di fatto).  

Fra l'altro poi la norma portoghese non risolve nulla ... un parlamentare dissenziente/dissidente rimarrebbe comodamente nel gruppo parlamentare o partito salvo poi votare tranquillamente contro i provvedimenti del proprio partito ed in favore di quelli degli altri ... un franco tiratore palesatosi. Ma non e' questo quello che i proponenti del mandato imperativo (già desueto all'Assemblea Nazionale del 1789) vorrebbero ... lo scopo finale e' quello di controllare il voto dei propri parlamentari.

Allora dobbiamo metterci d'accordo: lo volete? Allora riduciamo il parlamento al numero dei delegati che rappresentino le liste che hanno passato sbarramento ed introduciamo il voto ponderato. Economico ed efficace, non c'e' dubbio. Ma si può ancora parlare di democrazia rappresentativa? Un termine probabilmente vuoto ma e' cosi' che la decliniamo oggi ... 

mercoledì 23 maggio 2018

LA GRANDE TRUFFA: BOLLI CONTRAFFATTI SUGLI ATTI GIUDIZIARI!

C.S.V. Lombardia - Enrico Scarpini

NEL FRATTEMPO, SOPRATTUTTO IN CAMPANIA, "SE MAGNA E SE FOTTE"... 

Ecco che gli uffici giudiziari si accorgono (solo ora???) che c'e' un mercato parallelo (persino presso i tabaccai) di marche da bollo false ma identiche a quelle vere. Bisognerebbe per primo domandarsi come mai si debbano pagare ulteriori "tasse"/bolli per una cosa (la giustizia) di cui si avrebbe un minimo di diritto. forse se si selezionassero meglio i processi da fare o meno (la maggior parte sono "baggianate"/perdite di tempo/archiviazioni) prima di procedere a farli, la giustizia sarebbe molto più veloce ed economica e non ci sarebbe bisogno di marche da bollo, nemmeno quelle fasulle. Cosedapazzi, non ce la possiamo fare!




GDPR: bene la protezione dei dati personali, ma chi vigila sui governi?

A partire dal 25.05.2018 una nuova legislazione europea entra in vigore. Essa concerne la protezione dei dati personali (General Data Protection RegulationGDPR - (EU) 2016/679) e descrive la gestione e la messa in sicurezza dei dati personali di tutti i cittadini europei. Ve ne sarete certamente tutti accorti vista la mole di e-mail e messaggi provenienti dai vostri fornitori di servizi online e che chiedono la vostra positiva conferma per continuare a fornirveli. 

Ora, non intendiamo entrare nei dettagli della regolamentazione, necessaria ma assai complessa e difficile da mettere in pratica per chiunque abbia una qualunque attività online (compresi noi di CSV, che al momento confidiamo in quanto previsto da Google, che ospita questo blog e dagli altri social media ai quali ci appoggiamo); vorremmo invece invitarvi a riflettere su un altro aspetto: 

dai servizi commerciali ci si può "disiscrivere", si può chiedere l'applicazione del "diritto all'oblio" in accordo al Regolamento UE n. 2016/679 e chiedere ora la cancellazione dei propri dati personali come previsto dalla GDPR ... ma chi "controlla il controllore" (o il regolatore)? In altri termini, l'attuale normativa non copre adeguatamente quello che governi ed agenzie governative possono fare con i nostri dati ... e qui rientriamo nel mai risolto dilemma: qual e' il giusto equilibrio fra la "necessita' di conoscere" in modo da garantire il rispetto delle regole e la raccolta indiscriminata e senza limite di tempo di dati che poi potranno essere in futuro essere utilizzati contro un cittadino, in base al clima politico o alle "esigenze" e "priorità" che dovessero essere definite dai futuri poteri pubblici locali, nazionali o sovrannazionali? 

Se oggi riteniamo di essere, bene o male, in uno "stato di diritto" le cose potrebbero anche cambiare in futuro ... e potrebbe non essere una buona idea che i nostri movimenti fisici, bancari e tutta la nostra vita sia a disposizione del "grande fratello" prossimo venturo. La distopia orwelliana di "1984" non e' poi una eventualità cosi' remota ... 


martedì 22 maggio 2018

GUERRA COMMERCIALE: LA CINA IN CONTROTENDENZA ED APRE IL SUO MERCATO AUTOMOBILISTICO.

Mentre Trump invoca al protezionismo ed aumenta le tariffe doganali, la Cina fa esattamente il contrario e dal primo luglio diminuirà i dazi sulle importazioni di veicoli dal 25% al 15%.

Questo si tradurrà in un prevedibile vantaggio per le industrie europee, che negli anni passati sono state costrette a produrre localmente proprio per aggirare i dazi; quindi potranno risultare ora competitivi modelli prodotti in Europa e si potrà anche pensare a termine a riportare nel vecchio continente alcune delle linee ora prodotte in Cina .

Chiaramente vi e' una visione strategica in tutto questo, la Cina vuole da un lato mostrarsi sempre più come il campione del libero mercato visto il suo enorme export e, dall'altro, andare in contro alle parole del suo leader "a tempo indeterminato" Xi Jinping che ha invocato una maggiore crescita del mercato interno.

Un messaggio quindi per il nuovo governo italiano: non cedete alle lusinghe semplicistiche del protezionismo ma operate  per essere competitivi sul mercato mondiale. 

QUESTO MATRIMONIO NON S'HA DA FARE...

C.S.V. Lombardia - Enrico Scarpini

"Ma cos'è la storia senza la politica? Una guida che cammina, cammina, con nessuno dietro che impari la strada, e per conseguenza butta via i suoi passi; come la politica senza la storia è uno che cammina senza guida".

Il 22 maggio 1873 moriva, per le complicazioni di una caduta sul sagrato della chiesa, lo scrittore Alessandro Manzoni. La frase è tratta dal romanzo "I promessi Sposi", caposaldo della letteratura italiana.



... e ancora attualissimo, visto quello che sta succedendo in questi giorni proprio alla politica ... (n.d.r.)

lunedì 21 maggio 2018

FAQ: COSA NE PENSATE DELL'USCITA DALL'EURO? CSV RISPONDE.

cercheremo di essere estremamente sintetici ma esaustivi visto che la questione non e' semplice e si presta a strumentalizzazioni e becero populismo da entrambi i lati.
  1. L'Italia non era pronta ad entrarci ed ha falsificato i conti per fare la prima della classe, non sarebbe dovuta entrare subito ma ora ci siamo. 
  2. Non abbiamo visto fino ad ora una convincente analisi dei costi vs i benefici relativamente ad una uscita dalla moneta unica e l'impatto complessivo che ne deriverebbe.
  3. Siamo ideologicamente a favore della moneta unica in quanto ha portato ad una enorme semplificazione per cittadini ed imprese (es. per i consumatori confrontare i prezzi a livello europeo e scegliere quello più conveniente; per le imprese che operano nell'area Euro non essere più soggette al rischio di cambio; per entrambe, evitare la gabella delle banche ogniqualvolta si faceva una operazione in valuta)
  4. Rispetto al referendum annunciato da M5S abbiamo più volte evidenziato come sia improponibile dal punto di vista costituzionale e la strada scelta sia illogica rispetto a quello che il percorso parlamentare avrebbe invece richiesto (denuncia del trattato di Maastricht). Questa discussione la trovi in dettaglio qua e qua. Ed anche ammettendo che sia consultivo, esso e' assolutamente inutile (e costoso) visto che sulle questioni tecniche la popolazione non ha le necessarie competenze per potersi esprimere con cognizione di causa.
  5. Ricordiamo le svalutazioni competitive degli anni '90 e non le rimpiangiamo, visto che si sono tradotte in perdita del potere di acquisto dei cittadini sul piano internazionale e pannicelli caldi, inefficaci in assenza di misure strutturali.
  6. Non crediamo a questa storia della c.d. sovranità monetaria in quanto e' uno specchietto per le allodole in un sistema di scambi internazionali e convertibilità delle valute
  7. Occorre una riforma profonda del sistema monetario e finanziario internazionale, altrimenti ogni azione isolata in ambito nazionale si risolverà in un fallimento. Il sistema va semplificato, ancorando la moneta e la finanza ad asset concreti ed oggettivi, togliendone quanto possibile gli elementi di pura speculazione.

Facile a dirsi, difficilissimo a farsi


L'EUROZONA: FARDELLO O RISORSA?




Maurizio Noris - Mosca.
Era aprile 2017 , sempre attuale! 


Le presidenziali francesi e il faccia a faccia tra Le Pen e Macron hanno ulteriormente accesso il dibattito tra europeisti e no-euro. 
L’Italia gioverebbe davvero dall’uscita dell’euro?

Secondo l’economista Charles Wyplosz “l’economia italiana ha tantissimi problemi, ma l’euro non è fra questi”: sarebbe infatti sbagliato collegare la mancata crescita all’introduzione della moneta unica.
Il ritorno alla moneta nazionale con l’obiettivo di svalutare non sarebbe infatti una soluzione: già in passato la Banca d’Italia aveva seguito questa politica, con il risultato di aumentare l’inflazione senza incrementare la competitività esterna.
Inoltre il tasso di cambio non sarebbe affatto sopravvalutato e secondo la Commissione europea il costo unitario del lavoro è perfettamente in linea alla media dei Paesi dell’Unione, e addirittura inferiore al periodo pre-euro (dal 1960 al 1998).
“Il problema dell’Italia risiede altrove, nella stagnazione della produttività, ed è un problema tutto interno, frutto di investimenti produttivi insufficienti e della lentezza con cui la maggior parte delle imprese, grandi e piccole, adottano le tecnologie più all’avanguardia”.

I tassi di interesse sono ai minimi storici da anni, tuttavia le banche non finanziano le imprese, principalmente a causa degli investimenti sbagliati del passato. Abbandonare la moneta unica e incrementare l’inflazione potrebbe portare ad una erosione dei debiti, danneggiando tuttavia il potere d’acquisto dei cittadini.

Attualmente l’Europa proibisce di usare soldi pubblici per salvare le banche: in caso di uscita, il Governo potrebbe tornare a farlo, aumentando tuttavia ulteriormente il già mostruoso debito pubblico, e con un fardello che ricadrebbe nuovamente sui cittadini. Il debito pubblico, inoltre, è in euro e molto probabilmente resterebbe in euro, in quanto una riconversione in lire non sarebbe legalmente accettabile: anche qui la svalutazione della moneta sarebbe controproducente. 
Una soluzione sarebbe quella di dichiarare lo stato di insolvenza: anche qui verrebbero danneggiati i detentori dei titoli di Stato, proprio a cominciare dalle banche.
Sarebbe bene poi ricordare che una svalutazione “sleale” per riacquistare competitività verrebbe affrontata a livello internazionale con sanzioni per “manipolazione di valuta”.
Secondo Wyplosz “l’Eurozona è un esperimento inedito(…). È evidente che al momento è in una condizione tutt’altro che perfetta, e che si evolverà col tempo. Il Patto di crescita e stabilità è una sciagura: non ha funzionato e ostacola i Governi quando hanno bisogno di avere margine di manovra. La Bce è troppo esposta alle pressioni dei singoli Stati. L’unione bancaria è rimasta a metà. Il modo in cui è stata trattata la Grecia è vergognoso. Tutto questo, e ancora di più, dovrà essere corretto. E lo sarà, anche se ci vorranno anni o decenni.”


…/l-eurozona-e-esperimento-inedi…



domenica 20 maggio 2018

LE ACCISE SULLA BENZINA...


Roberto Gresleri 

Un amico cileno mi chiede qualcosa sul nuovo governo ... ne ha letto qualcosa su un giornale spagnolo ...
Vogliono togliere le accise sulla benzina della guerra d’Etiopia gli rispondo io, sorridendo ..
Ma siete in Guerra con l’Etiopia? Chiede lui con tono di stupore ... no è una tassa che è rimasta lì dal 1935 ... silenzio ... ma quanto è che vale questa tassa? Mi chiede lui ? Non lo so, rispondo io ...
Passiamo ad altro ... ci salutiamo .
Pensandoci vado a vedere quanto vale questa accisa.
Sono € 0,230891 al litro ... 11 euro al pieno ... considerando due pieni al mese sono 264 & all’anno.
Considerando il tempo che mio nonno è mio padre hanno guidato, e poi io, in tre abbiamo finanziato la guerra di Etiopia per circa 50.000,00 euro ... 
per una tassa voluta dal regime ... una di quelle cose volute da Mussolini che non sono state cancellate dai padri della repubblica .
... e io che mi ritenevo un non aggressore .

SVUOTARE IL MARE CON UN CUCCHIAINO: IL CASO WHIRLPOOL

CSV- OCCUPAZIONE

La propaganda governativa ci ha riempito la testa negli ultimi anni con alcuni tentativi più o meno riusciti di risolvere alcune delicate questioni di aziende come Embraco (in realtà fossilizzandosi spesso su battaglie di retroguardia e quasi tutte ancora senza una conclusione chiara e duratura), ma in realtà la deindustrializzazione interessa tantissime realtà diffuse a macchia di leopardo (anche in ex isole felici) che ormai non fanno più notizia , ad esempio il caso della Whirlpool nelle Marche.

Quindi, le battaglie mediatiche su cui si concentra la comunicazione politica degli apprendisti stregoni e' solo la punta dell'iceberg di un disagio profondo.

In questo senso, l'attuale situazione di incertezza sul prossimo governo ed i suoi obiettivi non aiuta di certo ... gli industriali e gli investitori stanno alla finestra ... certo non e' il panico che alcuni descrivono, ma il "gelo" nelle decisioni chiave potranno avere effetti nefasti se la politica non sara' in grado di mostrare un volto migliore di quello che si e' profilato in questi ultimi anni e soprattutto negli ultimi mesi dopo le elezioni.



«L’azienda ha presentato un nuovo piano industriale per gli anni 2019/2021 e ha illustrato la situazione nei vari stabilimenti italiani del gruppo in relazione agli investimenti realizzati, ai volumi previsti e ai conseguenti livelli occupazionali. Per Whirlpool, a causa delle difficoltà di mercato, oggi nel gruppo permane una situazione difficile di volumi produttivi per tutti gli stabilimenti. Una difficoltà che interessa anche i centri direzionali del gruppo a causa dei ritardi nella integrazione tra Indesit e Whirlpool in Emea e che non ha permesso di completare il percorso condiviso con il piano Industriale 2015/2018. Questo determina un esubero di 800 persone – in tutti gli stabilimenti e nei centri direzionali- e il ricorso agli ammortizzatori sociali – cassa integrazione e solidarietà – che scadranno il prossimo 31 dicembre 2018», si legge nella nota diffusa dalla Fiom nazionale e condivisa a livello territoriale.

sabato 19 maggio 2018

GLI ALCHIMISTI DELLA FINANZA CREATIVA 2.0

Non si crea ricchezza dal nulla ... possiamo inventarci tutte le alchimie contabili possibili o le supercazzole tipo minibot o "doppia moneta" (o semplicemente trasferendo i problemi attuali al futuro tramite indebitamento crescente), ma senza innovazione, impresa, una pubblica amministrazione razionale ed una politica che sia realmente "business friendly" invece di foraggiare monopoli e gli amici degli amici tramite operazioni clientelari (il "crony capitalism"*) non si va da nessuna parte.



* In economia, il capitalismo clientelare (o crony capitalism) è un sistema economico fondamentalmente capitalista in cui però il successo negli affari dipende da strette relazioni tra uomini d'affari e funzionari pubblici, a discapito della libertà di impresa e della concorrenza.

giovedì 17 maggio 2018

IL PROGRAMMA DI GOVERNO M5S-LEGA: PER UN APPROCCIO SISTEMATICO

In queste ore stanno uscendo versioni più o meno aggiornate del programma di governo M5S-Lega. Riteniamo opportuno un ragionamento sulle diverse parti, considerandone gli aspetti condivisibili, quelli perfezionabili e quelli improponibili o non praticabili.

La versione da noi considerata e' quella pubblicata da AdnKronos datata 15.05.2018. Allo stato attuale, per quanto e' dato sapere, le parti si stanno ulteriormente confrontando sui seguenti temi:
  • Roma capitale
  • Sport
  • Vaccini
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AGGIORNAMENTO 19/05/2018 questa e' la versione definitiva
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Apriremo threads di discussione sul nostro gruppo facebook che linkeremo nella tabella sottostante su questa pagina e che consolideremo progressivamente.

Grazie a tutti per la collaborazione.

La redazione.



SEZIONE
ARGOMENTO
COMMENTO CSV
1. IL FUNZIONAMENTO DEL GOVERNO E DEI GRUPPI PARLAMENTARI

Sezione di carattere tecnico-politico, da trattarsi a parte in quanto non direttamente legata alle policies.

Obbiettivo più che giusto , ma lo strumento proposto, cioè società di servizi gestite dal pubblico sono uno strumento pericoloso. La politica ha sempre dato pessime prove nel gestire patrimoni, danaro e società, non ci si può affidare a dichiarazioni aprioristiche di possedere un gene dell'onestà. Il "pubblico" dovrebbe limitarsi fissa le regole e controllare i risultati dei gestori professionali dei servizi.










8. DIFESA


9. ESTERI


10. FISCO: FLAT TAX E SEMPLIFICAZIONE

11. GIUSTIZIA RAPIDA ED EFFICIENTE



13. LAVORO










18. REDDITO DI CITTADINANZA E PENSIONE DI CITTADINANZA
  • Abbiamo già espresso la nostra contrarietà pregiudiziale a tal tipo di dazioni in quanto non sostenibili e che sottraggono fondi meglio utilizzabili per creare impresa.
  • Esiste già e si chiama pensione sociale. Il tema pensionistico e' affrontato almeno in tre sezioni differenti del programma.

L'assenza di vincolo di mandato voluto dai costituenti resta ancora una garanzia di libertà di pensiero del rappresentante del popolo non impedendo di perseguire i casi di corruzione e di "vendita" del parlamentare come dice anche qualche sentenza. Il vincolo di mandato dei parlamentari non esiste in alcun paese del mondo occidentale ... a parte i "grandi elettori" per la presidenza USA, se proprio vogliamo, allora tanto varrebbe far decidere direttamente alle segreterie dei partiti. Ma forse e' proprio questo che vogliono ...


21. SICUREZZA, LEGALITÀ E FORZE DELL’ORDINE

22. SPORT
  • a) Impianti 
  • b) Società e Associazioni sportive

23. SVILUPPO, CRESCITA E RISPARMIO


Altra menzione del tema pensionistico ...
25. SUD
(nuova sezione aggiunta nella versione definitiva, con conseguente cambiamento numerazione progressiva dei seguenti)
La versione definitiva del contratto, evidentemente aggiunta in fretta e furia a seguito delle polemiche. Evidentemente insufficiente e sproporzionatamente succinta rispetto ad altri temi che contano due o tre pagine ...
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27. TURISMO
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