Diretta Spread

lunedì 24 agosto 2015

Aggiornamento policy CSV gestione dei rifugiati

Considerati:

  • i drammatici eventi di questi giorni che interessano la situazione dei richiedenti asilo alle prese con enormi difficoltà nei Balcani e nel Mediterraneo;
  • la constatazione che nonostante le buone intenzioni di facciata ci si continui a muovere in ordine sparso a livello UE ;


Tenendo conto del vivace dibattito sul tema da parte degli amici di CSV

riteniamo doveroso apportare alcuni chiarimenti alla policy di CSV sui temi della gestione dei rifugiati. Postiamo di seguito il testo cosi' emendato (si veda figura sottostante) ed invitiamo a farci conoscere il vostro punto di vista attraverso la discussione nell'apposito spazio sul nostro gruppo FaceBook.

Grazie a tutti


venerdì 21 agosto 2015

L'era Tsipras definitivamente al tramonto?

di Massimo Bernacconi

If you like to gamble, I tell you I'm your man,
You win some, lose some, all the same to me,
The pleasure is to play, makes no difference what you say,
I don't share your greed, the only card I need is
The Ace Of Spades

(Edward Alan Clarke, Philip John Taylor, Ian Kilmister)



***

E' giunta in queste ore all'epilogo la resa dei conti nella composita maggioranza che sostiene il governo Tsipras in Grecia, ai ferri corti dopo la definitiva approvazione del cosiddetto "piano di salvataggio".


Gli amici di Candidati Senza Voce ne stanno dibattendo animatamente in queste ore in un thread nel gruppo di discussione su FaceBook ed in attesa della data delle elezioni, possiamo intanto cercare di fare un bilancio di questa esperienza. 

Iniziamo col dire che consideriamo queste elezioni una iattura, visto che l'ultima cosa di cui ha bisogno la Grecia in questo momento sono proprio altre elezioni. Molto sommariamente, questo epilogo ci appare negativo perché:

  1. Premesso che chiunque vincesse elezioni in Grecia sarebbe comunque costretto ad adottare politiche impopolari. inevitabilmente si rallenterebbe il cammino delle riforme in quanto si dovrebbe formare un nuovo governo e probabilmente cercare maggioranze variabili su determinati punti specifici.
  2. Le elezioni saranno una ottima vetrina per elementi xenofobi e estremisti
  3. Un successo del duopolio Pasok e/o Nuova Democrazia legittimerebbe i responsabili del disastro, visto che permetterebbe il ritorno di chi ha ridotto il paese in questo stato.
  4. Le elezioni costano e sarebbe auspicabile spendere diversamente quei soldi.
  5. Gli interlocutori internazionali si troveranno di fronte personaggi diversi rispetto a quelli con i quali hanno concluso gli accordi e questo necessiterà un certo adattamento reciproco.

Probabilmente e' vero, come sostiene qualcuno, che nessuno, Syriza in primis, ha alcuna voglia di rimanere con il cerino in mano ed assumersi la responsabilità della messa in atto per queste riforme e si giocherà quindi "a perdere"; questo spiegherebbe la fretta con la quale il direttorio Syriza aveva messo in minoranza Tsipras ed ha convocato l'assemblea generale del partito. 

Tsipras ha oggi fondamentalmente due scelte: rimanere in Syriza pur essendo in minoranza (e cercare di riguadagnarsi la maggioranza), oppure uscire da Syriza e fondare un altro partito ad esempio "Lista Tsipras". In entrambi i casi è possibile la balcanizzazione del parlamento greco, in maniera tale che sia estremamente complicato fare una maggioranza. 

Ora, bisognerà anche vedere cosa intenderà fare Varoufakis che si è guadagnato sul campo i galloni di leader carismatico ed e' ora altrettanto noto e rispettato che Tsipras, nonché sostenitore (a parole) della linea dura (anche se poi ha votato a favore in parlamento al terzo pacchetto, ma sono dettagli ... ;) ). In caso di un'uscita di Tsipras da Syriza, non è escluso che la sua lista non vada oltre il 2-3% dei voti. In fondo Tsipras e' stato politicamente processato e condannato per aver "tradito" gli elettori dopo avergli fatti votare il pilatesco referendum-farsa e non aver intaccato i reali privilegi. 

Le tempistiche ed i risultati del congresso rispetto alle elezioni saranno fondamentali per decidere chi si terrà il simbolo per la prossima tornata elettorale. 

A Tsiprs conviene perciò votare subito e quindi ha avuto necessita' di accelerare le dimissioni, anche in considerazione del non trascurabile particolare che, in caso di elezioni anticipate, la legge greca stabilisce che liste bloccate sono decise dagli stati maggiori dei partiti: Tsipras può sperare di liberarsi delle frange estremiste e scommettere sul sostegno popolare ... questo ammesso e non concesso che voglia effettivamente assumere il ruolo del traghettatore o approfittare per tirarsi fuori, come abbiamo scritto poco sopra.

Certo, sostengono alcuni, al Pasok fosse rimasta un po' di dignità avrebbe dovuto / potuto offrire il suo aiuto a Tsipras per uscire dal pantano in cui si e cacciato. Ma evidentemente, non l'ha avuta, come abbiamo anticipato in un post sul nostro gruppo di qualche giorno fa. Il Pasok, partito socialista ellenico, principale artefice del disastro greco insieme al partito di centrodestra "Nuova Democrazia" non ha infatti sostenuto Tsipras nel voto di fiducia, dimostrando di non avere i requisiti minimi di senso di responsabilità richiesti ad un partito di governo. 

Ed ora l'epilogo indesiderato ed inopportuno quanto ormai inevitabile ... dopo il voto sul terzo pacchetto Tsipras non ha più la maggioranza e, esaurite le possibilità di composizione, fa quello che in ogni democrazia e' normale fare in questi casi: dimettersi ed andare alle elezioni invece di incollarsi alla poltrona.


***


Ora, che bilancio fare di questa esperienza? 

Una gran parte dei commentatori di CSV, con in testa lo scrivente, ha sempre manifestato un certo scetticismo sul fatto che si addivenisse ad una soluzione della "questione greca" diversa rispetto a quella che poi e' stata adottata. Per questa ragione non siamo subito saltati sul carro del vincitore, come hanno fatto invece partiti o osservatori poco attenti. Inoltre, a parte alcune importanti eccezione da parte di autorevoli contributori, non abbiamo mai manifestato una grossa stima per il progetto politico di Syriza e per le ricette eterodosse che qualcuno suggeriva. Questo lo abbiamo scritto varie volte e per questa schiettezza delle posizioni ci siamo tirati addosso (me incluso) gli strali degli onnipresenti Pasdaran della rivoluzione ;) .

Le ragioni di questo scetticismo non sono certamente ideologiche ... pur se nella sostanza Syriza e' certamente un partito di ispirazione Marxista quando non schiettamente comunista (pur in presenza di un partito comunista a tutti gli effetti ma rivale nel panorama politico greco) esso trova la sua ragion d'essere nei valori della tradizionale sinistra europea, in quello che una volta si chiamava "l'eurocomunismo" ... se avrete la pazienza di andare a rileggere le discussioni di qualche mese fa (ad esempio 4 Aprile 2015 o 25 Gennaio 2015 ) troverete che analizzando il programma di Syriza notammo, dopo aspro dibattito, che NON esisteva alcuna posizione che suggerisse abbandono dell'Euro o della UE ... come si e' puntualmente verificato. Ma certe cose a volte non le si vede o non le si vuole vedere, quando ci si ostina ad essere più realisti del re ...

In tempi non sospetti, abbiamo anche evidenziato che, quando alcune delle promesse elettorali relative alla rinegoziazione del debito si rivelano irrealizzabili e ci si rende conto che in questo caso (come e' normale) le regole le detta il creditore e non il debitore, si cerca prima un capro espiatorio (Varoufakis), poi si fa quello che si e' obbligati a fare visto che altre soluzioni non esistono ed infine si getta la spugna presentando le dimissioni (purtroppo in un momento inopportuno).

Abbiamo anche più volte invitato a non confondere il "salvataggio" finanziario della Grecia con il "salvataggio" istituzionale e politico della stessa: di questo, più se ne occupano i greci stessi senza interessate interferenze esterne, meglio e'. Altrimenti faremo il gioco dei troppi che in questi mesi hanno blaterato di soluzioni insostenibili e fantasiose come BRICS o altre amenità del genere, con il solo risultato di far perdere tempo alla Grecia e sprecare inchiostro a giornali e bytes a think tanks come il nostro.

Il nostro rammarico, se cosi' possiamo chiamarlo, e' quello che, dopo aver mostrato il proprio bluff, Tsipras avrebbe potuto riciclarsi almeno come un perfetto traghettatore, ma ormai nessuno pare abbia questo interesse e ci si avvia al salto nel buio, sospesi fra tentazioni estremiste a "destra" come a "sinistra" ed il pantano costituito del ritorno al passato con "la premiata ditta Pasok-ND. 

Dal punto di vista politologico l'esperienza greca, pur breve e' stata comunque molto interessante ... ha messo insieme sinistra tradizionale europeista con eurofobi duri e puri, euroscettici e populisti in cerca di visibilità ... e questo non tanto nella composita coalizione governativa ma anche e soprattutto fuori dai confini nazionali (vedasi Salvini, SEL e M5S che sono andati insieme a sostenere il "NO"). 

Che triste epilogo per il beniamino della sinistra utopistica e girotondina de noartri ancor mesi orsono ... ora spettiamo Podemos al varco ;) . 

Ma noi non faremo come certuni personaggi che sbraitano tutti i giorni sui media o che sono andati ad interferire con il processo democratico greco facendosi gli autoscatti (ora noti come "selfie") nelle piazze ed andandosene in villeggiatura con i soldi dei contribuenti di cui abbiamo dato conto qualche riga fa ... proprio gli stessi che ora chiedono a gran voce la testa di Tsipras sulla picca per alto tradimento.

No, in maniera completamente opposta, noi gridiamo "morto il Re, viva il Re" ... ora che se ne va, gli rendiamo l'onore delle armi, come del resto lo abbiamo reso a suo tempo (con toni forse anche troppo enfatici) al suo alleato/rivale Varoufakis ... questione di stile e sensibilità differenti. Gli rendiamo l'onore delle armi perché da lui ci dividono moltissime cose ma ha giocato la sua partita e l'ha persa perché era impossibile da vincere; la soluzione era una sola ed obbligata e lo si sapeva sin dall'inizio (a parte alcuni sognatori).

Ciononostante Tsipras ha combattuto, come ha fatto Varoufakis, e si e' preso le sue responsabilità ... l'abbiamo in molti criticato sul referendum, che a me e ad altri e' parso (come poi e' stato) inutilmente pilatesco e non risolutivo ma gli riconosciamo di aver giocato in condizioni impossibili. 

Le promesse elettorali certo ... ma se andiamo a vedere quelle che fanno gli altri politici non sono da meno ... gli elettori si vogliono illudere di poter avere burro e cannoni allo stesso tempo e votano chi la spara più grossa o contro coloro che li hanno delusi in passato (recente) ... d'altronde non ne avrebbe avuto neppure bisogno, visto che anche votare Syriza per gran parte dei greci era una scelta quasi obbligata per non cadere nelle braccia dell'estrema e non ridare fiducia ad i ladri del passato. 

Poi si sono accorti che le cose non stavano proprio cosi' come gliele avevano raccontate ed e' andato tutto secondo (la nostra) previsione.


Quello che, invece, non potremo mai perdonargli e' di aver perso troppo tempo in negoziati estenuanti quando la soluzione poteva essere trovata molto prima ... ma non e' il solo responsabile, la "Troika" ci ha messo del suo per peggiorare le cose ed il gioco del poliziotto buono e quello cattivo con Varoufakis non ha retto ... peccato, altra occasione persa per creare una sinistra di governo credibile, responsabile ed europeista ... ma la partita era veramente dura.


Ora speriamo solo di non assistere nei prossimi mesi ad una ennesima stucchevole tragicommedia che lascia presagire all'orizzonte quello che già si prospetta come il Mantra del futuro prossimo venturo... il famigerato piano alternativo di Varoufakis come la vittoria tradita della I GM, l'energia inesauribile nelle carte perdute di Tesla, le armi segrete del Reich ed il moto perpetuo. Ci aspettano tempi interessanti!



mercoledì 19 agosto 2015

Sulla cosiddetta "cessione degli aeroporti greci alla Germania"

Alcuni amici, fra i quali Roberto Radice, ci segnalano perplessi quella che impropriamente viene definita la cessione degli aeroporti greci e ci vediamo in obbligo di fornire qui di seguito qualche considerazione in materia.

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Se la tempistica non e' la migliore e si presta a sospetti anche giustificati, vista l'atmosfera, inviteremmo a riflettere su quanto segue:
  1. I titoli di molti giornali sono alquanto inappropriati: Fraport (la società di gestione dell'aeroporto di Francoforte) non ha "comprato" gli aeroporti ma si e' assicurata la gestione degli stessi ed il processo di "tender" era iniziato anni fa e terminato ufficialmente il 25 novembre 2014 ma rimasto congelato vista la nota situazione politica della Grecia.
  2. oltre a pagare un affitto di 22.9 milioni di euro / anno, Fraport investirà 1.73 miliardi di euro nel loro ammodernamento;
  3. Molti aeroporti in Europa sono gestiti da società straniere: nella stessa Germania esistono 9 aeroporti regionali che sono gestiti, addirittura a livello di controllo del traffico aereo, direttamente da una società pubblica austriaca (Austrocontrol). Giusto per rimanere in Italia, Capodichino (Napoli) e' gestito dal 2006 da un consorzio internazionale che riunisce ferrovie spagnole, cassa depositi e prestiti del Quebec ed investitori stranieri ed ha una concessione fino al 2043!.
  4. A nostro avviso, quello che e' da criticare fortemente e' la creazione di un monopolio privato in sostituzione di un monopolio pubblico, visto che la durata della concessione e' di ben 50 anni, il che non consente alcuna "contestabilità'" del mercato; non si tratta comunque di un caso isolato visto che la maggioranza delle concessioni anche in Italia hanno durate bibliche. Questo e' il punto chiave ... privatizzazione si ma su tempi che consentano la rendita dell'investimento ma al contempo siano idonei per una riapertura dei bandi ad un altro concorrente in tempi ragionevoli (15-20 anni). Non dobbiamo infatti confondere le questioni ... qui non si tratta di cedere le INFRASTRUTTURE ma la GESTIONE degli aeroporti; si tratta di due cose completamente diverse: la costruzione di una nuova pista non rientra in questo tipo di accordi, ad esempio. Se poi, tutto considerato, ci sono business che hanno bisogno di 50 anni di concessione per garantire il ritorno di investimento allora non si può più parlare di mercato ... quindi o c'è qualcosa che non va nel business model oppure occorre trovare altri modelli di "spacchettamento" dei servizi; la Commissione ci stava lavorando (il famoso "pacchetto aeroporti") ma si e' tutto arenato a causa delle differenze normative fra gli stati, dal loro scarso interesse nello scardinare i monopoli e della poca comprensione da parte della commissione di come questo business funziona.
  5. Piuttosto di criticare chi sa vedere lontano e scommettere sulle possibilità di impresa, sarebbe da criticare chi in Italia questa visione non ce l'ha. Certo, probabilmente anche questa concessione fa parte del "pacchetto" negoziato fra Atene e Berlino ... se sono più abili e svegli di noi, cosa dobbiamo farci? Perché Aeroporti di Roma o altri grossi operatori non hanno applicato? Forse perché non riescono a far funzionare neppure Fiumicino in maniera decente? Siamo  quindi al solito gatto che si morde la coda ... intromissione della politica - gestione clientelare - perdite economiche - rischio paese - alti tassi - sfiducia nel mercato -gestione pubblica - intromissione della politica ... e via di seguito

Sul tema, naturalmente, la discussione si e' accesa attorno alle sfaccettature del problema e continua tuttora nel gruppo FaceBook di CSV. Invitiamo tutti a partecipare e dire la loro.

(c) Candidati Senza Voce 2015

giovedì 6 agosto 2015

Intervento violento ed ingiustificabile Senatore Giarrusso (M5S) su #candidatisenzavoce

Sul tema della "trazzera", che e' stata asfaltata con fondi del M5S e che permetterebbe al traffico di bypassare la famosa frana sulla A16 sono in questi giorni sono in corso animate discussioni nel gruppo FaceBook di Candidati Senza Voce.

Come i nostri lettori ben sanno, un tema fondamentale per noi e’ quello della sicurezza dei trasporti. 

A questo proposito abbiamo inviato una mail al capogruppo M5S in regione Sicilia Giancarlo Cancellieri ed invitato il Senatore dello stesso partito Mario Michele Giarrusso ad intervenire direttamente nella discussione in quanto iscritto al nostro gruppo FaceBook.

Nello specifico, la nostra richiesta verteva sullo stato dei collaudi di sicurezza previsti dalla legge e dalle norme vigenti sulla viabilità. Ciò in modo da tranquillizzare quanti siano legittimamente preoccupati per la copertura assicurativa, la sicurezza della sede stradale e quant’altro.

Mentre siamo ancora in attesa fiduciosi della risposta del capogruppo Cancellieri, abbiamo invece assistito esterrefatti all'intervento del Sen. Giarrusso, che si e' lasciato andare ad esternazioni scomposte ed ingiustificabili nei confronti di cittadini che richiedevano chiarimenti ed informazioni.


Ora, questo tipo di interventi squalificano completamente chi li proferisce, non certamente chi discute in maniera anche animata ed aspra sul tema; qualcuno ha bonariamente definito l'intervento "sanguigno" ... noi lo definiremmo in altro modo, ma preferiamo soprassedere ... questo e' lo stile al quale purtroppo ci sta abituando l'insieme della classe politica italiana sospesa fra la dicotomia becera "grullini vs pidioti" che noi rigettiamo, e che fa il paio con gli sberleffi ricevuti qualche giorno fa su Twitter ad una richiesta analoga nei confronti di Beppe Grillo che festeggiava l'apertura della strada.


Certo questo nulla e' nei confronti della violenza verbale di un Senatore della Repubblica, cosi irrispettoso nei confronti dei suoi concittadini, non solo degli elettori di partiti avversi, ma anche della parte "pensante" dei sostenitori del suo stesso partito.

L’indegno Senatore non ha alcuna attenuante ... con il suo intervento sguaiato, maleducato e scomposto si è posto allo stesso livello di personaggi quali Razzi e Scilipoti, se non più basso. 

Gli è stato solo chiesta cortesemente una risposta chiara sulle certificazioni di sicurezza ...



... ed ha scelto invece di buttarla in rissa iniziando "a sclerare qui come un frustrato qualunque" (cit.); evidentemente non ha argomenti fattuali da portare ed ha tutto l’interesse nel far definitivamente degenerare la discussione.

Ora, ci e' stato obiettato che sarebbe stato meglio una forma più "privata" di contatto, come una e-mail visto il tono aspro e spesso provocatorio della discussione online in corso. Forse, ma questo individuo è presente su FaceBook ed altri social media, partecipa alle discussioni ed è, come gli stessi grillini sostengono, un nostro dipendente; egli ha il dovere di rispondere a tono, visto che lo paghiamo profumatamente per quello che fa. 

Oppure di tacere se non sa cosa dire (come del resto fanno i vari Renzi, Padoan, Gentiloni, quando da noi invano sollecitati su temi di politica estera ed economia);  ma non lo ha fatto. Evidentemente pensava di potersi comportare come nei vari "teatrini" del web di vari siti "schierati" e generatori di bufale che probabilmente e' uso requentare, visto che risultano tanto popolari per tirare la volata al suo schieramento.

Ci si dice anche che il povero tapino avrebbe reagito così perché colpito dal sarcasmo di alcuni commentatori … se fai il senatore e non sai reggere il sarcasmo, all’ordine del giorno nelle aule parlamentari, allora meglio che cambi mestiere.

A noi le cause di tali comportamenti non interessano, questo think tank non si occupa di psicanalisi e non abbiamo familiarità con personalità disturbate.

Vista la gravit
à dell'episodio, abbiamo aperto un thread specifico nel commentare il comportamento di un maleducato arrogante e presuntuoso che proferisce insulti coperto dalla tanto vituperata immunità parlamentare.

Buona giornata.