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lunedì 6 novembre 2017

ASTENSIONISMO: CHE FARE IN CONCRETO PER RESPONSABILIZZARE LA POLITICA?

Astensionismo: vale la pena ripensare meccanismo distribuzione seggi e legare il numero totale degli scranni ad affluenza alle urne? 

Esempio: seggi da assegnare 630; partecipazione alle urne: 50%: numero degli eletti proclamati 315 (chiaramente proposta va congegnata in relazione al sistema elettorale in vigore e della designazione dei seggi elettorale, e.g. maggioritario, proporzionale con collegio unico nazionale, etc.)

Discutiamone nel gruppo Facebook di Candidati Senza Voce!

Qui il sondaggio

venerdì 3 novembre 2017

CATALOGNA: POSIZIONE CSV E PUNTO DELLA SITUAZIONE

Crediamo a questo punto importante riepilogare i fatti e la nostra posizioni in merito a questa vicenda, cercando di essere il più obbiettivi e sintetici possibile.

Riteniamo fermamente che la libertà si eserciti nelle forme e nei modi stabiliti dalla legge ... in questo caso, purtroppo, violando il dettato costituzionale i "congiurati" sono passati dalla parte della ragione (su questo poi ci sarebbe da fare una lunga discussione ma non in questa sede) a quella del torto ... sono stati o sciocchi o ingenui o mal consigliati ... hanno voluto giocare ad un gioco più grande di loro ed hanno perso. Ora, indipendentemente da tutte le considerazioni, un leader politico che perde una tale partita dimostra che la propria strategia era sbagliata nei metodi e nella tempistica.

La Catalogna non è Timor Est, quindi la retorica dell'oppressione non sta in piedi; avevano più da perdere che da guadagnare dalla "fuga in avanti". 

Queste cose richiedono tempo, costanza, testardaggine: la precipitazione di capitalizzare il tornaconto elettorale li ha fregati ed ha fatto il gioco del governo centrale che ha colto la palla al balzo, cavalcando gli eventi e distogliendo l'opinione pubblica del paese iberico dai problemi economici e sociali che esso attraversa. Un caso scuola di lose-lose situation per quanto riguarda l'interesse generale, visto che a pagare il conto saranno poi tutti i cittadini catalani (indipendentisti ed unionisti) e quelli del resto della Spagna. 

La ricetta per uscire fuori dalla situazione di blocco ed arrivare ad una “pacificazione” non può prescindere dall'atteggiamento del governo centrale, che deve a tutti i costi evitare di alimentare il mito del primo ministro e del governo catalano destituito come “martiri della libertà ”, mostrando quindi clemenza e misura. 

Che fare?


In estrema sintesi, riteniamo che un quadro pragmatico al quale i negoziati in corso possono portare sia il seguente:

  • Remissione in libertà dopo gli interrogatori di rito;
  • Processo mediatizzato e trasparente;
  • Condanne esemplari dei protagonisti principali;
  • Concessione amnistia generale; 
  • Remissione in libertà degli imputati e loro reinserimento nella vita civile;
  • Riapertura del dialogo dove interrotto ormai oltre un decennio fa.
L'alternativa e' la radicalizzazione del senso di frustrazione reciproca ed una deriva "basca" che nessuno sano di mente può augurarsi.