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mercoledì 12 dicembre 2012

La commedia e' finita

Al voto, al voto! 

Tanto tuono' che alla fine ... non piovve! La grande presa in giro della riforma elettorale (ma anche quella della "abolizione" delle provincie, riduzione costi della politica, insindacabilità dei condannati, etc) si e' alla fine rivelata per quello che e' ... nessuno realmente la vuole ed il dibattito parlamentare unito ai roboanti comunicati del governo ed agli appelli ipocriti del PdR e' una cortina fumogena a beneficio degli idealisti e degli illusi. Anche perché, non nascondiamocelo visto che si tratta del filo conduttore di questo blog, la semplice applicazione delle preferenze non avrebbe comunque risolto i problemi di rappresentatività degli eletti, che (quasi) sempre nominati comunque sarebbero stati.

Chiusa questa patetica parentesi, chiediamoci ora come noi, wannabe candidates, vogliamo e possiamo giocarcela. Non che ci siano in realtà' molte alternative:

1. ruffiani, amanti o amici di famiglia dei leader dei partiti
2. clientes degli stessi
3. portatori di interessi particolari (banche, cooperative, lobbies, monopolisti vari, etc)
4. ambasciatori di interessi occulti (massoneria, chiese, servizi segreti, mafie, etc)
5. attivisti coscienziosi che vanno avanti indefessi facendo il proprio dovere senza lamentarsi e che quindi verosimilmente saranno sacrificati sull'altare di priorità superiori (vedi punti da 1 a 4).

Ecco, ammettiamo che sia l'estensore di questo post, sia i lettori dello stesso si trovino nell'ultimo caso. Essi dovranno fare i conti con l'organizzazione interna del partito.

Gli amici grillini hanno già dato con le Parlamentarie, sulla cui trasparenza e "democrazia" e' lecito nutrire dubbi; i compagni del PD se la daranno di santa ragione (in senso figurato) nel corso di primarie che pare si terranno il 29 e 30 dicembre, del blocco montiano che dovrebbe raccogliere Montezemolo ed UDC non e' dato sapere ma immagino saranno cooptati fra l'aristrocrazia accademica ed imprenditoriale che tanto lustro ha fornito al governo Monti (vero Fornero et altri?), IDV non si capisce bene anche perché non si sa se si presenterà in una formazione arancione (movimentista, massimalista e sindacal/rivoluzionaria) o azzurra (ancorata alla sua appartenenza alla famiglia dei Liberali Europei).

Incidentalmente, IDV e' guarda caso il mio partito e come aspirante candidato mi presenterò all'assemblea del 15 dicembre a Roma per cercare di dire la mia. 

Ma poi? Posizione in lista chiaramente lasciata al libero arbitrio dei maggiorenti del partito, quello che resta a nostra disposizione e' fare piu' casino possibile nei nostri partiti, alzare la voce e non abbassare la testa. Vista la scarsa caratura politica dei vertici ormai ottiene di piu' chi urla di piu' e per primo (Renzi docet).

Che intendete fare voi nei vostri partiti? Fatemelo sapere e scrivetemi le vostre opinioni.

MB

La coalizione arancione marcia su Roma





domenica 18 novembre 2012

Alcuni candidati sono "piu' uguali degli altri" anche nelle Primarie

Le cosiddette "primarie" dovrebbero costituire, agli occhi dei proponenti (onesti idealisti, ingenui o in malafede che siano) il trionfo della "democrazia dal basso", il momento in cui la "base" designa il suo "campione", lo sfidante che guiderà il partito o la coalizione alla vittoria contro il campo l'avversario nella tenzone elettorale prossima ventura.



In queste primarie farsa, che non ci e' ancora chiaro se sono esse del piddi' + satelliti o della coalizione del centrosinistra (ma quale coalizione? eppoi, esiste ancora la cosiddetta sinistra? E se esiste, fa essa gli interessi delle classi popolari o difende monopoli economici e culturali?) una delle condizioni basilari dovrebbe essere quella della parità fra i contendenti.

Certo, in teoria. In pratica, assistiamo al trionfo dell'inciucio, con la coppia di gemelli diversi Bersani-Renzi che partecipa in un edificante quadretto nella trasmissione contenitore della domenica (si veda Rai, duello Bersani-Renzi ma Vendola e c. s'infuriano ), con il conseguente coro di lamentele degli altri comprimari, Vendola in testa.

Ora, a chi giovano le primarie? Dove trovano i milioni di euro necessari alla partecipazione i "big"? Per Renzi si parla già di 3 milioni di euro, ma probabilmente e' una stima per difetto. Certamente non giovano alla democrazia ne' alla riduzione dei costi della politica, ma rappresentano uno sterile esercizio finalizzato alla legittimazione di una classe politica e dirigente che ha ormai raggiunto il capolinea.

E qui l'età anagrafica non c'entra.

Ulteriori letture US election system criticised over finance rules and voting restrictions

lunedì 8 ottobre 2012

Le camarille di corte Bersani-Renzi-Vendola

Assistiamo in questi giorni all'ennesima commedia all'italiana, la farsa si chiama questa volta "Primarie del PD".
Perche' farsa? Perche' al solito le primarie cosi' come sono realizzate nel nostro paese (e probabilmente anche altrove) non sono null'altro che la riproposizione su scala ridotta dei processi di (il)legittimazione delle competizioni elettorali vere, con alcune "aggravanti":

1. aumento dei costi della politica: le primarie costano, chi paga?
2. corpo elettorale aleatorio: votano solo gli iscritti o tutti i cittadini possono iscriversi? Truppe cammellate avanti, c'e posto
3. i demagoghi comunque prevalgono

Ce ne sarebbe ancora da scrivere, ma il disgusto complessivo prevale sulla logica razionalizzante ...



domenica 27 maggio 2012

Le critiche a Grillo e la morale degli schiavi

Prima Berlusconi ed ora Beppe Grillo / M5S.

Premesso il giudizio politico, storico ed umano profondamente negativo dello scrivente sulla parabola del potere di Silvio Berlusconi, pare che per sopravvivere alcuni partiti ed i loro ciclostili (ok, principalmente un partito, il Pd ed il suo strillone, La Repubblica) debbano creare nemici veri o presunti contro i quali gettare i propri strali, inveire per coprire le proprie manchevolezze, scatenare una caccia alle streghe invece di pensare seriamente a riformarsi (o all'eutanasia) e selezionare una migliore classe dirigente.

Orfani del re dell'avanspettacolo di Arcore, la palma dell'untore passa quindi al buffone di corte novello Savonarola che risponde al nome di Beppe Grillo ed ai suoi seguaci, i "Piagnoni" contemporanei che si sono aggregati sotto le bandiere del M5S (Movimento 5 Stelle).

E da quali pulpiti arrivano queste prediche? Nientepopodimeno da alte autorità morali che rispondono al nome di Massimo D'Alema o della "pasionaria" Rosy Bindi, ex gruppo dirigente dalla defunta "Margherita" (si, proprio quella di Lusi) ed in quanto tale accusata dai malpensanti di essere percettrice di fondi a sua insaputa !!!

Sulla fenomenologia di Beppe Grillo e dei suoi adepti, sul ruolo di Casaleggio, etc si possono scrivere trattati. Ma ciò non toglie che la classe politica di governo degli ultimi (20? 50? 150?) anni non sia stata in grado (ne' lo e' attualmente) di dare risposte credibili e conclusive ai problemi dell'Italia, che dall'Unita' in poi si ripresentano sotto nomi, forme e sfaccettature diverse (questione meridionale, mafia, corruzione povertà, questione "romana", leggi "ingerenza della Chiesa", etc etc).

Per essere degni di essere chiamati classe "dirigente" occorre "dirigere", non nel senso di imporre soluzioni autoritarie come auspicherebbero coloro che agitano i fantasmi del "pericolo anarchico", ma nell'accezione di trasmettere visioni del futuro, sogni ed idee, cosa che ben pochi sono in grado di fare, fra le mummie depositarie di un potere autoreferenziale ed ipocrita (visto che poi alla fine non sono certo loro che comandano) sia in Italia che (purtroppo) in Europa. 

E qui occorre riagganciarci alla ragione d'essere della nostra battaglia: fornire a tutti coloro che ne hanno la voglia, l'energia, le idee e le capacita' di poter concorrere ad armi pari nel processo di costituzione della élite politica del nostro paese. M5S nel suo piccolo, fra molte contraddizioni, lo sta facendo (non perché i suoi dirigenti siano migliori degli altri, ma perché in questo sta il loro "core business"). Altri partiti si sono proposti questo obiettivo nella loro carta fondativa (es. IDV). Che anche i rimanenti, più grandi e strutturati, si muovano in questo senso se non vogliono sparire, come direbbe Grillo, nel "fragore di un peto".

Per concludere, citiamo le pagine del filosofo a noi caro, Federico Nietzsche

"Esiste una morale dei signori e una morale degli schiavi. [...] Lo schiavo non vede di buon occhio le virtù dei potenti: è scettico e diffidente, ha la raffinatezza della diffidenza per tutto quanto di "buono" venga tenuto in onore in mezzo a costoro, vorrebbe persuadersi che tra quelli la stessa felicità non è genuina."

Nell'Italia del 2012 la morale degli schiavi e' solamente "falsa ed ipocrita", visto che le virtù della pietà, la mano compiacente e soccorrevole, il calore del cuore, la pazienza, l’operosità, l’umiltà e la gentilezza non sono poi messe in pratica da coloro i quali le predicano e poi si crogiolano in decenni di ozi parlamentari e camarille di corte.

martedì 15 maggio 2012

I cosiddetti "rimborsi elettorali" - tanti ed a rate ma pur sempre "maledetti"

E' di queste ore la notizia che le firme necessarie sono state raccolte e presentate da ITALIA DEI VALORI.

Ci sarebbe da chiedersi a cosa sia servito il precedente referendum sul tema, in quanto i finanziamenti usciti dalla porta se poi sono rientrati dalla finestra sotto la forma ancora più subdola ed ipocrita di "rimborsi elettorali".

Al di la' di queste disquisizioni, ci pare una iniziativa sacrosanta. Per fare buona politica, soprattutto a livello locale, non servono vagonate di milioni, ma dedizione ed impegno.

La parte migliore, più genuina e divertente del mio impegno politico e' stata proprio quando i finanziamenti pubblici non arrivavano perché alle elezioni del 2001 non passammo lo sbarramento.

Arrivati i soldi sono arrivati i problemi, gli avvoltoi della politica, i profittatori hanno fatto di tutto per soppiantare i genuini entusiasti, che proprio perché genuini non posseggono la malizia ed il cinismo per potervisi opporre efficacemente.

Ecco quindi arrivare i signori delle tessere e scatenarsi la lotta all'ultimo sangue per accaparrarsi una fetta del bottino.

L'unico modo per ridare la politica ai cittadini ed ai competenti e' quello di rendere meno interessante ed appetibile economicamente l'elezione alle cariche pubbliche, e punire in maniera severissima coloro che approfittano del loro ruolo per estorcere o distrarre somme di danaro dalla funzione pubblica.

L'abolizione del finanziamento / rimborso e' solo il primo passo, auguriamoci che ad esso seguano anche gli altri.





domenica 15 aprile 2012

La Triplice corre ai ripari (?)

E' di queste ore la notizia che la "Triplice" (PDL-PD-UDC), dopo le "clamorose" rivelazioni delle malversazioni in casa Lega Nord sarebbe in procinto di partorire una proposta per un maggior controllo delle finanze dei partiti. Attendiamo di vedere le proposte concrete prima di dare giudizi, sempre comunque manifestando un sano scetticismo.

martedì 31 gennaio 2012

Il tesoriere della Margherita scappa con la cassa! Accelerare il riconoscimento di personalita' giuridica per i partiti!

E' di questi giorni la notizia, che non sorprenderà nessuno, che il tesoriere della Margherita Lusi ha sottratto la bazzecola di 13 milioni di Euro al partito. Al di là del fatto penalmente rilevante, questa "rivelazione" e' un altro colpo mortale alla già scarsa credibilità residua dei partiti politici presso i cittadini ed un’altra bordata ad alzo zero contro le velleità dei "wannabe" candidati che ancora credono che la politica sia soprattutto merito e servizio alla collettività (fra questi illusi l'autore di questo post).

E' chiaro che essendo la natura umana quella che purtroppo e', un mero provvedimento giuridico non e' di per se sufficiente ad arginare questo malcostume.

Potrebbe però aiutare il dotare i partiti politici di personalità giuridica, con tutti gli obblighi di rendicontazione annessi e connessi, in attuazione dell'articolo 49 della Costituzione:

"Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale."

Ora, lasciare che la gestione dei fondi dei partiti sia alla mercé di qualche funzionario che decide di portarli in Tanzania (Lega Nord docet) o di stornarli sul proprio conto personale come nel caso di Lusi, non mi pare proprio vada nella direzione di una attuazione completa di questo importante articolo, che poi e' il sale stesso di una passabile "democrazia" rappresentativa di stampo liberale.

Le proposte di legge in tal senso ci sarebbero anche, sono almeno una mezza dozzina (A.C. 244, 506, 853, 1722, 3809, 4194, etc), alcune buone, alcune meno, tutte comunque migliorabili ed integrabili, basterebbe solo VOLERLO, ma probabilmente fa molto comodo lo status quo.

Credo che sia un dovere preciso di tutti i candidati alle prossime elezioni inserire questo punto specifico nel loro programma e cercare di attuarlo una volta eletti, invece di dimenticarsene comodamente una volta entrati nel "palazzo".

M.B.  

The accountability of the EU members

EU members States cannot continue playing the issue of national sovereignty according to their convenience. Being members of the EU also imply accountability and responsibility towards their partners. I don't want to go into a long and complicated legal analysis of the treaties, but just to reaffirm that this notion of collective responsibility shall be part of our common understanding of being together.

As far as the implementation of the "budget commissioner" is concerned, I might be going against the prevailing opinion but I do think that the German proposal could be a good starting base (see also Berlin, Athens in sovereignty row over Greek rescue ).

Sorry for highjacking the blog :)