- di Táňa Urbánková
Il nome del movimento proviene dal "Manifesto Charta 77", del gennaio 1977, che venne diffuso nelle città cecoslovacche in difesa di un concetto di diritti dell´uomo sul modello dell´Europa Occidentale; della cultura; della morale; della libertà della espressione e della libertà di religione. Ad esso aderirono intellettuali ed uomini della Chiesa cattolica, repressi dal regime. E stato il primo movimento di dissidenza in Cecoslovacchia.
Tutto ebbe iniziato
nel 1968, quando Brežnev mando' i carri armati per schiacciare il "socialismo dal volto umano“ di
Alexander Dubček (la "Primavera di Praga“). Il successivo periodo, detto di "normalizzazione", imposto alla Cecoslovacchia dal filosovietico Gustáv Husák, fu caratterizzato dalla repressione.
I comunisti iniziarono a perseguitare anche diverse forme espressive non conformiste, ad esempio un gruppo alternativo rock, i "Plastic People of theUniverse"; subito dopo un concerto, la polizia arresto' 4 membri del gruppo, con l'accusa di "turbamento dell´ordine pubblico“. Il gruppo era molto
popolare tra i giovani e l‘ arresto dei membri del gruppo fu uno degli
stimoli per agire.
In questo contesto nacque il Manifesto Charta 77, che chiedeva
l’applicazione degli accordi firmati nell’Atto finale di Helskinki sul rispetto
dei diritti umani e le convenzioni dell´ONU sui diritti politici, civili,economici e culturali.
Il Manifesto veniva
reso noto e firmato da diverse personalità; già nel dicembre 1976 contava 242 firme raccolte. E stato anche pubblicato
da alcuni giornali occidentali, come Le Monde, Allgemeine Zeitung, The Times e
New York Times. I giornali cecoslovacchi, ovviamente, criticarono pesantemente il
manifesto.
In reazione, il regime invito' tutti gli
artisti ed attori al Teatro Nazionale di Praga a firmare la cosiddetta "Anticharta“, per mostrare la lealtà verso il regime comunista e l'opposizione ai principi enunciati da Charta 77. Questo
gesto deplorevol e costituì una profonda umiliazione per le élites culturali cecoslovacche.
Tutti coloro che firmarono il Manifesto, ed anche i loro familiari, subirono una repressione aperta,
i processi politici, la reclusione oppure furono costretti ad emigrare.
Il movimento chiedeva un dialogo con il regime
comunista e le sue posizioni erano rappresentate da tre portavoce rinnovati
ogni anno. I primi furono Václav Havel, Jiří Hájek ed Jan Patočka. Nel 1989, quando il regime cadde, il Manifesto aveva
raccolto quasi 2000 firme.
Il movimento si è sciolto nel 1992, perché aveva esaurito il suo ruolo
storico e raggiunto gli scopi prestabiliti.
Se chiediamo che ruolo potrebbe avere la
Charta in questi tempi, dopo 40 anni: la risposta la troviamo nelle prime parole
del testo.
La libertà di espressione e
della parola ora nei paesi Occidentali viene tutelata ed i critici del regime sono liberi di scrivere
le proprie opinioni (ed anche le idiozie), se non al giornale almeno sui social media e sulle pagine web come questa.
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