Diretta Spread

domenica 19 aprile 2015

Web & opinion leaders politici: la loro popolarità sulla piattaforma "Google+"

Nella sottostante tabella abbiamo visualizzato una tavola comparativa basata sulle visualizzazioni dei contenuti postati sulla piattaforma “Google+” dagli "opinion leaders" politici (segretari di partito, membri influenti del Parlamento, animatori di think tanks o gruppi di pressione etc ).

In caso immagine non fosse visibile clicca qui


Nota: in caso di account multipli solo quello con l’icona “nome verificato” o con maggiori visualizzazioni al 19.04.2015 è stato evidenziato

Alcune linee di tendenza fra loro assolutamente antitetiche balzano subito agli occhi:

  1. Il numero abnorme di "followers" rispetto alle visualizzazioni di contenuti [es. Giorgia Meloni ed Antonio Di Pietro con un rateo visualizzazione/followers di 2 (due!) e 4 e rispettivamente]
  2. L'elevata visualizzazione di contenuti a dispetto del numero relativamente ridotto di "followers" fidelizzati [es. Bagnai e Bernacconi con un rateo visualizzazione/followers di oltre 51 mila ed oltre 12 mila rispettivamente].
La spiegazione che ci siamo dati è che nel primo caso la "fidelizzazione" assolve il ruolo di indicazione di "appartenenza" (ti seguo perché sei espressione del mio gruppo "tribale") ma non entra nel merito dei contenuti, mentre nel secondo caso l'attenzione verte più sulle tesi espresse nei contenuti postati e non ritiene necessario marcare il suo apprezzamento (o la sua disapprovazione) con una affermazione di "seguito incondizionato".

Riteniamo che ciò sia assolutamente ragionevole, considerando che nel primo caso si ha a che fare con leaders politici e nel secondo con opinionisti che basano la propria autorevolezza sul contenuto delle proprie affermazioni e non sul senso di appartenenza.


8 commenti:

  1. Accipicchia! Solo una cosa, magari, per la precisione (e ricordando che a me la precisione ha evidentemente portato fortuna). Capisco l'esigenza divulgativa e di "immediatezza" che si concretizza nell'etichetta "opinionista no euro". Io però sarei un docente universitario di ruolo (che sa comunicare per motivi genetici). Quanto all'appartenenza, se la intendiamo politica il punto interrogativo va benissimo! Come la stragrande maggioranza degli italiani infatti oggi non ho chi mi rappresenti. Rivendico però l'appartenenza al think tank asimmetrie.org del quale sono socio fondatore e che è appena stato riconosciuto come ONLUS. È anche ai suoi soci e ai suoi sostenitori che devo questo risultato.

    Grazie.

    Alberto

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    1. Nella società contemporanea, opinionista è un gran complimento, ogni adolescente di questo paese sogna di fare l'opinionista, nessuno sogna di fare il docente, che noia stare sempre lì a predicare ....
      Quanto al no euro, dopo che in classe avevo parlato per due ore, un ragazzo mi disse: "se non vi piacciono gli euro dateli a me".
      E' molto difficile invertire questo declino culturale ed economico.

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    2. Gentile Alberto Bagnai, grazie per il suo messaggio e per le sue importante precisazioni. Come lei ha perfettamente inteso, l'etichettatura non aveva una valenza "negativa" ma intendeva scindere la sua attività professionale da quella "divulgativa/massmediologica" (che brutto termine). Rinnovandole i complimenti per questo risultato, le auguriamo di continuare con sempre maggior successo.

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  2. Gli apparati di alcuni partiti sono delle macchine da guerra. Solo uno shock improvviso e devastante le può distruggere, come avvenne per la DC e PSI.
    Le liste dei partiti sono piene zeppe di buffoni ignoranti ai quali è impossibile spiegare neppure un banale concetto di economia. Se le cose cambieranno sarà per il crollo del sistema (come qualcuno http://www.lrb.co.uk/v14/n19/wynne-godley/maastricht-and-all-that aveva previsto molto tempo fa) e non perché i politici avranno avuto la capacità di prevenire gli eventi e di programmare con competenza l'uscita da un sistema antidemocratico e criminale.

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  3. Va anche detto che su Google+ (come su Twitter, ecc...) i follower si possono comprare. Non sto dicendo che sia questo il caso, ma immagino che se un "opinion leader" avesse comprato mezzo milione di follower per 500 euro poi non si potrebbe lamentare se quei follower non sono molto attivi quanto a visualizzazioni...

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    1. Verissimo Mario, tecnicamente e' possibile ed accertarlo alquanto macchinoso (ma possibile anche quello, con gli strumenti giusti) ma fuori dalla nostra portata, quindi dobbiamo per forza di cose presumere che tutti stiano giocando "onestamente" (che quando si parla di politica e politici e' sempre un grosso azzardo).

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  4. Comunque tale piattaforma non si limita a Google+ ma all'intero ecosistema Google e quelle 31 milioni di visualizzazioni per Alberto Bagnai sono dovute al suo blog, non di certo a Google+ (lui mi dirà #GAC e io dirò "perchè parlare solo di Google+?")

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