Come avevamo precedente informato con una comunicazione nel nostro gruppo FB e su questo blog in un precedente articolo, una delegazione di CSV ha partecipato all'incontro promosso da Lista Civica Italiana a Bologna. Riportiamo qui il comunicato congiunto redatto dai rappresentanti delle associazioni partecipanti. Vi terremo informati sulle iniziative alle quali parteciperemo e rimaniamo disponibili per eventuali chiarimenti.
Comunicato stampa
Il risultato dell'incontro paritetico di Bologna tra gruppi e movimenti: fare rete, lavorare su obiettivi concreti e condivisi, attuare la Costituzione.
La giornata di sabato 9 maggio ha visto la partecipazione a Bologna di una ventina di gruppi provenienti da Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Sardegna , Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Veneto che, a grande maggioranza, hanno individuato nell'attuazione della Costituzione un sicuro elemento di unità e hanno espresso la volontà di coordinarsi, nel rispetto delle diversità di ciascuno, per lavorare da subito su obiettivi concreti.
Obiettivo principale è quello di costituire una organizzazione politica che dia voce a quanti/e non si sentono rappresentati/e dai partiti tradizionali e metta in rete la miriade di enti che operano per il bene comune ma che non riescono a incidere politicamente.
La mattina è stata dedicata all'art.53 della Costituzione di cui si è evidenziato il ruolo strategico come “pilastro economico” per permettere l'attuazione degli aspetti sociali e solidali della nostra Carta. Ogni cittadino/a – recita infatti l'art. 53 - deve concorrere alle spese pubbliche “in ragione” della effettiva capacità contributiva che corrisponde alla differenza tra la somma dei suoi redditi comunque conseguiti e la somma di tutte le spese sostenute per una vita decorosa sua e del nucleo familiare a suo carico.
La campagna per una riforma fiscale equa, solidale e progressiva sarà affiancata da un forte impegno per far comprendere le cause della crisi economica perché se da un lato l'applicazione dell'art.53 porta ad una maggior equità fiscale, dall'altro poco influisce per fermare i processi che vedono le democrazie e gli stati in balia della speculazione internazionale.
Il primo passo in questo senso si concretizzerà nel sostegno alle iniziative già esistenti volte a tornare alla separazione tra banche commerciali e banche di investimento.
Dal dibattito è emersa la necessità di ricostruire il senso di cittadinanza degli/delle italiani/e diffondendo la conoscenza della Costituzione.
Nel pomeriggio si è discusso sulla possibilità di dare vita ad una sorta di Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), inteso come organismo liberamente costituito, a rete e aperto a tutte le forze, le organizzazioni e gli enti territoriali che, indipendentemente dagli orientamenti politici, siano accomunati dal desiderio di coordinarsi per dare attuazione al progetto che le Madri e i Padri costituenti hanno racchiuso nella Costituzione.
Hanno manifestato interesse a collaborare al progetto del CLN:Associazione ADUSA, Associazione Articolo 53, Associazione Buonsenso e Legalita', Associazione Italia Vera, Associazione Scaricare Tutto Tutti, Azione Civica, Candidati Senza Voce, Libertà di Movimento – Sardegna, Lista Civica Italiana, Movimento Dipendenti Pubblici, Partito Umanista, Prima le Persone, “ORA”, Trentino Punto a capo e sono disponibili a collaborare su singole iniziative Movisol, Resistenza Femminista.
L'assemblea ha riconosciuto che l'Italia si trova da troppo tempo in una fase di emergenza democratica che vede il progressivo sgretolamento dei diritti civili unito ad un pericolosissimo stato di scarsa reattività degli italiani spesso impegnati a sopravvivere alla crisi economica. L'approvazione dell'Italicum ne è una ulteriore conferma e su questo punto si è deciso di collaborare alle inziative per contrastare questa legge elettorale proposte dall'avv. Felice Carlo Besostri membro del gruppo che nel 2014 ha vinto il ricorso alla Corte Costituzionale contro il Porcellum.
Dal confronto è emerso inoltre che una vera uguaglianza sociale, politica, giuridica ed economica richiede contestualmente la giustizia di genere e ciò è possibile solo se viene costantemente costruita attraverso la doppia prospettiva di donne e uomini che propongono, si confrontano e lavorano insieme integrandosi costruttivamente, in modo da perseguire benefici che conducano a una reale giustizia per tutti i generi.
AREE DI LAVORO COMUNE
Il criterio adottato sarà quello di lavorare su ciò che unisce e di continuare a discutere su ciò che divide.Alla luce di quanto emerso dal dibattito, sono stati individuate sei aree di lavoro:
- diffusione della conoscenza della Costituzione come base per una vita migliore dei cittadini e, in particolare, dell'articolo 53.
- diffusione della conoscenza degli strumenti di democrazia diretta a livello locale
- diffusione dei casi di successo che hanno permesso la creazione di lavoro nell'ambito della sostenibilità,
- sostegno alle campagne esistenti per la separazione tra banche commerciali e banche di investimento
- sostegno alle iniziative sul tema di genere in linea con la risoluzione del parlamento europeo che ha definito la prostituzione come una violazione dei diritti umani e lotta alla pubblicità sessista in contrasto con l'art. 41 della Costituzione
- iniziative contro l'Italicum e per una migliore legge elettorale
Nessun commento:
Posta un commento