CSV -SVIZZERA
ECONOMIA
Antonio Ripa
Continua la fuga di aziende ed investitori dal bel paese. Tocca agli inventori del decaffeinato lasciare il paese, con la chiusura dello stabilimento piemontese ed il trasferimento nella nuova sede di Berlino. Ad una parte dei lavoratori e' stato proposto di trasferirsi in uno degli stabilimenti francesi del gruppo proprietario della storica azienda italiana. Per gli altri nessuna trattativa e niente cassa integrazione perché la procedura rallenterebbe il trasferimento dell'azienda in Germania.
Si, nella ricca e costosa Germania, non in un paese a basso costo di manodopera oppure con vantaggi fiscali. Questo e' l'ennesima dimostrazione che il problema dell'Italia e' l'essere ormai un paese che non offre nulla alle imprese, se non infrastrutture vecchie e fatiscenti, burocrazia, normative rigide e poco chiare, giustizia civile lenta ed inefficiente. Dagli inizi degli anni '90 che il paese non e' cambiato a causa di una classe politica che non ha preso coscienza dei disastri degli anni '70 ed '80 , responsabili sia di un debito pubblico tra i piu' alti al mondo e sia della perdita di competitività sul mercato mondiale. Quella politica che per meri calcoli elettorali, ha pensato solo a soddisfare la visione prettamente personalistica della politica dei propri elettori, tramite tante misure "tappa buche" che sono le vere responsabili di un lento e progressivo declino.
Dare la colpa a fattori esterni, dal trattati internazionali alla moneta euro, altro non e' che continuare ad ammettere il fallimento culturale e politico del sistema Itala. Quel sistema che nonostante il crollo degli inizi anni '90 causato da tangentopoli, non e' stato di stimolo per politiche di sviluppo atte a superare il contrasto ed i problemi socio-culturali-economici creati dai due decenni precedenti, ma ha bensì proseguito l'opera di estremizzazione della cultura del"tutti diritti e nessun dovere" che negli ultimi anni e^evoluta in populismo trasformando l'uno in massa e cancellando dal sistema italiano ogni valore individuale che nasce dall'investimento che ciascuno fa su se stesso. Oggi siamo nel paese dell'uno vale uno, dove un giovane bibitaro senza alcuna esperienza e senza alcuna preparazione professionale e culturale, si trova vice premier ed a capo dei due più importanti ministeri per lo sviluppo e la crescita del paese: e questo insieme a chi, come anche sentenziato da un tribunale qualche anno fa in una causa per diffamazione, e' di fatto un quarantenne nulla facente non avendo mai svolto alcuna attività lavorativa o di impegno sociale, e vissuto sempre con la politica.
La crescita economica di una nazione, come ci insegnano tutti gli economisti degli ultimi 80 anni fino al premio Nobel 2018 Romer, e' un processo endogeno all'interno di una nazione e si basa sulle "Idee", ovvero sulla capacita' che ha la nazione di innovare , utilizzando in maniera sempre più efficace le risorse, che, per natura sono limitate. Serve tornare ad alimentare quello che io chiamo "stock of knowledge". ovvero le competenze che sono alla base delle Idee, e questo può avvenire solo tramite l'istruzione scolastica, professionale ed universitaria, la ricerca e l'innovazione; tutti elementi "cogenti" per dare e mantenere competitività per la spina dorsale di un paese.
Servono riforme reali, serie, e che richiedono sacrifici e solidarietà da parte di tutti, per colmare in un decennio la gap che l'Italia ha rispetto il resto del mondo, e poi si potrà tornare a guardare alla crescita economica ed ad un maggiore benessere, questa volta non costruito su aria fritta ma su solide basi economiche, culturali e solida infrastruttura materiale ed immateriale.
Finché non avremo un governo che prende atto di questo e di un elettorato che non guarda più alla politica come lo strumento per il proprio orticello, il declino continuerà inesorabilmente, fino a portare la vera miseria, ovvero la scarsità di beni e servizi che soddisfino le esigenze base dell'intera popolazione.
Tutto il resto e' semplicemente 'fuffa' per chi pensa che la ricchezza ed il benessere di una nazione sia il risultato della stampa di denaro oppure del risparmio della popolazione.
Lascio a voi riflettere e capire quale futuro volete e se le politiche populo-sovraniste vi porteranno questo.
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