CSV SVIZZERA
Antonio Ripa
ll 31 luglio, la deputata pentastellata Maria Pallini ha depositato una proposta di legge che prevede «il divieto di inserire il requisito del voto di laurea nei bandi dei concorsi pubblici». In sostanza il voto di conseguimento del titolo di laurea diventa irrilevante al fine dell’accesso al posto pubblico.
È la riedizione di quanto proposto la scorsa legislatura da Carlo Sibilia, attuale sottosegretario al ministero, e noto per aver espresso più volte posizioni complottiate e negazioniste, oltre per la simpatica proposta del matrimonio tra specie diverse. La motivazione della proposta di legge è quella di dare più opportunità ai giovani , ritenendo anacronistico e discriminatorio il voto di laurea.
Personalmente il non riconoscere la fatica individuale, l’impegno e la capacità è una falsa uguaglianza. Ed è quello che da anni la società italiana vive, dove sempre di più l’accesso a posizioni lavorative non è frutto del merito, e quel grande appiattimento culturale di cui ogni giorno abbiamo evidenza, presto culminerà nel trionfo della feccia ed in una democrazia che altro non sarà fatta di briciole per un popolo frustrato.
Io sarei piu' d'accordo per l'eliminazione del valore legale della laurea, come avviene gia' in molte altri paesi. Ma mantenere il valore legale e non considerare il voto e' una castroneria sesquipedale, degna del M5S.
RispondiEliminaEd e' anche cosa diversa l'eliminare il valore legale dall'eliminare il requisito della laurea da concorsi pubblici ...
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