Dato che alcuni amici di CSV hanno sollevato recentemente il tema dei cambiamenti climatici, chi in senso catastrofista, chi in senso negazionista, riteniamo opportuno telegraficamente ribadire la posizione di CSV sulla materia.
Premesso che siamo un think tank politico economico e non un panel scientifico che possa esprimersi con piena cognizione di causa sul fenomeno, riteniamo quanto segue:
- Che sia in atto un cambiamento climatico repentino, con una tendenza al riscaldamento globale, e' fatto scientificamente accertato ed incontrovertibile. Cio' non vuol dire che sia valido SEMPRE e per TUTTE le aree della terra, stiamo parlando di una MEDIA di temperatura su scala GLOBALE.
- Quale sia il reale contributo dell'attività umana (determinante, irrilevante o accelerante) e quale sia invece la tendenza naturale, in atto dalla fine della ultima glaciazione fra alti e bassi, e' ancora materia di dibattito nella comunità scientifica;
- Fermo restando lo scetticismo sull'efficacia delle misure stabilite nel corso delle conferenze internazionali dedicate al fenomeno (COP xx), riteniamo essenziale governare gli effetti potenzialmente nefasti dei cambiamenti e preparare le opportune contromisure, ad esempio per quanto concerne l'innalzamento del livello dei mari in alcune zone.
- L'accento sulla sola CO2 e' fuorviante, in quanto rappresenta un proxy utilizzato in mancanza di meglio per fornire un ordine di grandezza rispetto al contributo al cosiddetto "effetto serra", ma ben poco (nulla) ci dice sull'emissione di sostanze inquinanti, i veleni emessi nell'acqua, nell'aria e nel terreno che minano la nostra salute. Il dirigismo esasperato sul tema CO2 ed il mercato dei certificati delle emissioni rischiano di far passare in secondo piano elementi altrettanto o forse più importanti e certamente di origine antropica.
- La riduzione delle emissioni da combustibili fossili, specialmente quelli più inquinanti come il carbone, la consideriamo un obiettivo importante e valido indipendentemente da ogni considerazione sugli effetti climatici di queste emissioni: il compromesso fra necessita' energetiche e tutela dell'ambiente passa da:
- risparmio energetico tramite messa in atto di tecnologie e procedure;
- scelta del mix di fonti energetiche che rappresenti il miglior compromesso possibile fra sostenibilità, impatto ambientale, continuità e sicurezza;
- L'opzione nucleare presenta rischi relative a sicurezza delle centrali e smaltimento delle scorie: la ricerca deve andare avanti nel campo della fusione e va aumentato lo sforzo congiunto nei programmi internazionali come ITER.
- L'eventuale legislazione sul tema dovrà evitare di spingere determinate tecnologie a favore di altre, spesso solo per effetto di pressioni industriali, ma si dovrà limitare a definire obiettivi di "performance" dei sistemi, con sanzioni pesanti e certe per chi dovesse truccare gli estremi delle omologazioni (il dieselgate dovrebbe insegnarci qualcosa ... )
Utilizzeremo questo spazio per popolare una "FAQ" una lista di domande e risposte che riceveremo in futuro sul tema.
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