lunedì 11 giugno 2018

THE AGE OF AQUARIUS

No, non e' l'alba dei tempi nuovi e positivi della colonna sonora del musical hippy / new age "Hair", ma quelli ben più fosche della vicenda della nave "Aquarius", trasportante migranti dalla costa africana, alla quale e' stato negato approccio sulle coste italiche.

Ora, indipendentemente da come la si veda e si sia o sostenitori del celoduristico cattivismo grillo-leghista (fora-di-bal) o adepti del buonismo pietista cattocomunista (prendere-tutti-sempre-e-comunque), la vicenda, che tanto assomiglia all'odissea del transatlantico St.Louis nel 1939 (il dramma degli ebrei respinti immortalato nel film di Stuart Rosenberg "La nave dei dannati"), rappresenta uno spartiacque anche per noi "possibilisti pragmatici".

Rotto il tabù della solidarietà umanista (primo: salvare vite umane) si inaugura l'era dell'individualismo tribale che ci induce nella tentazione di estremizzare il concetto di menefreghismo. 

A noi che esprimiamo il pensiero di una classe media benestante (e pensante), da un punto di vista puramente egoistico, il vedere un popolo di miserabili prendersela con altri più miserabili di loro ci fa sorridere con disincantato cinico distacco ... il popolaccio vile e plebeo che si accontenta di godere delle disgrazie altrui ed invoca il darwinismo etnico? Bene, prendiamo nota e noi rilanciando quello sociale ... chiudiamo pure i porti ai migranti senza pensare a soluzioni alternative, chi se ne frega, ma assumiamoci la responsabilità collettiva di questi atti e le conseguenze parossistiche relativamente al contratto sociale che ci lega l'un l'altro ... in queste circostanze rivendichiamo il nostro individualismo feroce turbo-liberista e non facciamo prigionieri. 

Quindi questa estate, sotto l'ombrellone di qualche costoso stabilimento balneare in Sardegna non voglio poi sentire lacrime di coccodrillo quando nei naufragi spariranno donne e bambini i cui cadaveri poi affioreranno fastidiosamente a disturbarci l'apericena in spiaggia.

Ma non solo ... non ci dovete neppure rompere le scatole con storie strappalacrime di bambini malati, cani abbandonati, vecchietti morti nel calore delle metropoli, gente che non arriva alla fine del mese e che reclama reddito cittadinanza pagato con i nostri soldi, pseudo imprenditori in crisi o disastri umanitari vari ... con loro non abbiamo nulla in comune, se non il passaporto, del quale ben poco ci frega ... ma per il resto siamo talmente distanti quanto da un pastore errante dell'Asia in termine di valori, cultura, aspettative. 

... abbiamo deciso di essere #cattivisti? E che sia, ma allora fino in fondo ... #noivinciamocomunque, pezzenti nostrani.






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