martedì 6 marzo 2018

ELEZIONI 2018 - IL GIORNO DOPO

Passata la sbornia elettorale di domenica notte ed il lunedì di cazzeggio politico volto agli sfotto' ed al sarcasmo, cerchiamo di riprendere il bandolo della matassa non tanto per un'analisi di chi ha vinto o chi perso, quanto per prospettare soluzioni sostenibili per la prossima coalizione. 

Intanto qualche punto fondamentale: I dati definitivi, disponibili sul sito del ministero degli interni, raccontano solo una parte della storia. Quella vera la vedremo alla riaperture della Camere, fra qualche settimana, quando gli eletti procederanno all'iscrizione nei gruppi parlamentari di appartenenza. I dati di alcuni gruppi (es. M5S) potrebbero vedersi ridimensionati a causa dell'annunciata transumanza di alcuni eletti verso altri lidi (es. Forza Italia, visto che l'ex Cav. e' di bocca notoriamente buona). Vero che ne occorrerebbero tanti ma il fattore tempo non pare essere un grosso ostacolo ... in Germania ci hanno messo 5 mesi per trovare un accordo per la "GrosseKoalition" ... e che vogliamo essere più efficienti di loro?

ASTENSIONISMO:


Nonostante gli appelli quasi da apocalisse a recarsi alle urne pena la calata dei barbari o il perpetuarsi del potere berlurenziano (o renzusconiano oppure la normalizzazione gentiloniana che dir si voglia), a seconda delle vulgate, l'affluenza e' stata addirittura in flessione rispetto alla scorsa tornata elettorale del 2013 (72,93 contro 75,24 ala Camera; 72,99 vs 75,26 al Senato): segno che alcuni vorranno interpretare stanchezza, sfiducia, rassegnazione mentre noi preferiamo iscriverlo, almeno parzialmente, nei ranghi dell'astensionismo attivo. Attendiamo di avere i dati di schede bianche e nulle per aggiornarvi sul quadro completo.

SEGGI:


Per una ripartizione definitiva (fermo restando il discorso che abbiamo fatto in apertura, sulla transumanza post-convocazione) dovremmo aspettare anche i risultati definitivi dell'estero, ancora non disponibili a causa del solito disastro organizzativo dello spoglio nel centro unico di Castelnuovo di Porto. 

Al Senato la differenza fra FI e Lega e' minima (4 seggi) e potrebbe essere compensata con la campagna acquisti e con il mantenimento dell'accordo fra FI e FdI, che ne hanno presi 7. In questo contesto, l'egemonia berlusconiana sull'area di centrodestra nell'ottica di un eventuale  "GrosseKoalition" che preveda un accordo con il PD sembra ottenibile senza grossi sforzi.

Alla Camera, situazione più complicata ... la differenza fra FI e Lega e' di 14, mentre i melonisti sono a quota 19 ... e qui occorrerebbe una vera alchimia politica di Silvio Berlusconi per ricondurre il riottoso fronte padano a più miti consigli ...


CONCLUSIONI


Riteniamo ancora che ipotesi di "governissimo" centrata su FI e PD, a guida neodemocristiana, con Lega partner recalcitrante ma alla fine obbligato, sia ancora lo sbocco più probabile (leggasi: meno improbabile) di questa situazione, che ha dissestato il sistema dei partiti in maniera paragonabile solo alle elezioni post-tangentopoli del 1994. Il trionfo della Lega rispetto a Forza Italia non agevola certo il percorso, ma altre soluzioni non appaiono percorribili:
  • Accordo M5S - Lega non può funzionare per problema della leadership, irrisolvibile, anche se su alcuni punti programmatici vi sono evidenti similitudini;
  • Soluzione M5S - PD e' esclusa a priori ... non ci crede neppure Cuperlo e molti nel PD vorrebbero starsene fuori a godersi lo spettacolo per poi incollare i cocci alle prossime elezioni.
  • Governo tecnico / del presidente / di minoranza ... nulla lo vieta, ma in questa situazione cercare ogni volta il consenso alle Camere cosi' polarizzate e con gruppi politici con agende cosi' radicalmente difformi non appare una operazione agevole ...
Alla fine della fiera, quello che ha le carte in mano e' Mattarella ... il PD farà quello che gli sarà suggerito dal Colle e Berlusconi non vede l'ora di passare alla storia come il salvatore della patria ed il politico responsabile che ha salvato l'Italia dalla barbarie grillo-leghista. Un buon viatico per la sua mal celata ambizione di chiudere in bellezza al Quirinale ...

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AGGIORNEREMO PERIODICAMENTE QUESTA ANALISI QUANDO ULTERIORI ELEMENTI SARANNO DISPONIBILI


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