Cari amici, cominciano a girare le solite cazzate complottiste sulla presunta difformità della magnitudine del terremoto che ha colpito la zona fra Lazio, Marche, Umbria.
Precisiamo che ciò a che fare con le differenti definizioni di "magnitudine" che sono ben 4 a seconda della metodologia utilizzata.
Il terremoto in questione può essere classificato a "6" qualora si utilizzi una metodologia o da 5.7 a 6.3, in virtù dell'ordine di incertezza, se si utilizza, ad esempio, la classica "scala Richter".
L'Istituto Nazionale Geofisica utilizza la definizione di magnitudine n.4 (Mw), come si può evincere dalla spiegazione sul suo sito, mentre il USGS, il servizio geologico USA, utilizza altre scale.
Link alla pagina del USGS |
La scala utilizzata dal Centro Nazionale la c.d. "Moment Magnitude", Scala di magnitudo del momento sismico, (la n.4 nella prima figura sopra) e' quella che offre la maggior oggettività ma e' più difficile da computare, mentre le altre hanno importanti limitazioni che generano maggiori incertezze nella misurazione. Si veda nella figura sottostante il confronto con le altre misurazioni, che hanno una incertezza di + o - 0.3, risultanti in una magnitudine da 5.7 a 6.3.
Non saranno accettate discussioni su presunti complotti delle assicurazioni per non pagare i premi e cose simili. Grazie per prenderne nota e non stupitevi poi se vi cancelliamo post o commenti.
Grazie per l'attenzione e cordiali saluti.
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Sulla questione assicurazioni:
La bufala, girata già negli scorsi anni addirittura in occasione del terremoto dell’Aquila, si riferisce in questo caso al decreto legge n.59 del 15 maggio 2012, con cui il governo Monti ha riorganizzato la Protezione Civile. L’articolo 2 del decreto, «al fine di consentire l’avvio di un regime assicurativo per la copertura dei rischi derivanti da calamità naturali» esclude «l’intervento statale, anche parziale, per i danni subiti da fabbricati». Ai tempi i giornali di tutto il Paese avevano riassunto così: lo Stato non pagherà più per i danni dei terremoti. Il punto è che il temuto articolo 2 è stato soppresso con la legge n.100 del 12 luglio 2012 (quella che convertiva in norma a tutti gli effetti il decreto legge).
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Sulla questione assicurazioni:
La bufala, girata già negli scorsi anni addirittura in occasione del terremoto dell’Aquila, si riferisce in questo caso al decreto legge n.59 del 15 maggio 2012, con cui il governo Monti ha riorganizzato la Protezione Civile. L’articolo 2 del decreto, «al fine di consentire l’avvio di un regime assicurativo per la copertura dei rischi derivanti da calamità naturali» esclude «l’intervento statale, anche parziale, per i danni subiti da fabbricati». Ai tempi i giornali di tutto il Paese avevano riassunto così: lo Stato non pagherà più per i danni dei terremoti. Il punto è che il temuto articolo 2 è stato soppresso con la legge n.100 del 12 luglio 2012 (quella che convertiva in norma a tutti gli effetti il decreto legge).
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