mercoledì 19 novembre 2014

Addio all'ALDE - Farewell to ALDE

Durante il Consiglio ALDE straordinario tenutosi a Bruxelles all'indomani delle scorse elezioni Europee, avevo già anticipato ai presenti le mie dimissioni da ogni incarico nel mio ex partito, che aveva da tempo esaurito ogni sua ragion d'essere, sia la mia insofferenza in relazione all'andamento generale del partito ALDE, disappunto che avevo manifestato pubblicamente più volte ed in tutte le sedi a partire dal Consiglio ALDE di Pola nel maggio 2013. 

Non avendo registrato alcun ripensamento o autocritica, ritengo a questo punto doveroso interrompere la mia partecipazione, solidarietà e vicinanza a tutte le iniziative ALDE a livello nazionale ed internazionale, collaborazione che e' iniziata oltre 12 anni fa nell'ormai 
lontano 2002 al Congresso di Bath.

Le ragioni che mi hanno portato a questa difficile e dolorosa scelta sono principalmente le seguenti, irriconciliabili, differenze di prospettiva politica:
  • Il comportamento inaccettabile nel corso delle precedenti elezioni europee quando hanno sfacciatamente favorito una lista creata artificialmente (Scelta Europea) che non ha portato ad alcun risultato (0.7%) ma anzi ha danneggiato sia il già moribondo IDV, partito membro dell’ELDR/ALDE dal 2000, sia, e questo e' molto più grave, la credibilità stessa dell’ALDE in Italia. In questo sterile esercizio solo funzionale all’ambizione cieca di qualcuno, sono stati spesi tempo e soldi preziosi, forse persino in violazione dello spirito delle vigenti normative europee sul funzionamento dei partiti e delle fondazioni politiche europee. Ciò e’ accaduto anche in altri paesi europei, fra i quali la Slovenia.
  • L’assenza totale del partito che ha demandato al gruppo parlamentare al PE l’azione durante le elezioni europee, risultando nel crollo di bastioni storici in Italia, UK e Germania. 
  • L’ambiguità mai risolta nelle relazioni fra gruppo parlamentare e partito, che avevo evidenziato già da quando fu presentata la proposta e che non ha mai prodotto chiare regole per il funzionamento di queste due entità distinte ma con lo stesso nome;
  • L’atteggiamento fondamentalista e potenzialmente pericoloso nei rapporti con la Russia relativamente alla questione ucraina, dove esponenti di primo piano del partito e del gruppo invece di adoperarsi per una soluzione pacifica hanno soffiato sul fuoco ed aggravato la situazione, sacrificando vite umane alla propria visibilità personale ed alla difesa acritica di dogmi ed ideologie, uno spirito assolutamente antitesi del liberalismo;
  • L’ipocrisia ed il “double standard” (due pesi e due misure) nei confronti dei movimenti secessionisti, dove il favore o la contrarietà e’ solo ed esclusivamente legata all’interesse dei partiti aderenti all’ALDE nel paese in questione e non ad una visione politica omogenea e di lungo respiro.
A chi rimane, agli amici di una gran parte della mia vita, auguro buon lavoro e di capire il grave momento di difficoltà che l'Europa sta vivendo, di scendere dalla torre d'avorio, di considerare che i problemi da affrontarsi non possono ridursi alle aleatorie e ripetitive formule di risoluzioni spesso disattese ed allo sbandierare stucchevoli ed ipocrite bandiere multicolori che fungono da cortina fumogena.

***

During the Council ALDE extraordinary meeting, held in Brussels in the aftermath of the latest European elections, I had already anticipated my resignation from my position of International Officer in my former party, which had long before exhausted all its "raison d’être", and my being not at ease in relation the general direction taken by the party ALDE party, disappointment that I publicly expressed several times starting from ALDE Council of Pula in May 2013.
 
Having been no afterthought or serious lessons learned exercise, I think at this point it is necessary to end my participation, solidarity and cooperation to all the ALDE national and international initiatives, collaboration which began over 12 years ago, back in 2002 at the Congress of Bath.
 
The reasons that led me to this difficult and painful decision are mainly the following (irreconcilable) differences in political perspective:
 
  • The unacceptable behavior of ALDE during the recent European elections, when they blatantly favored the ill-conceived, ad-hoc created Scelta Europea. The ALDE support did not bring any result (0.7%) but rather it has not only discredited the already moribund IDV, member party of ELDR / ALDE since 2000 but also, most important, it has jeopardised the very ALDE credibility in Italy for many years to come. In this sterile exercise only conceived to satisfy somebody's blindfold ambition, precious time and money were spent, possibly even in violation of the spirit of the European regulations on the operation of European political parties and political foundations. And that also happened in other European countries, including Slovenia.
  • The total absence of visibility of the ALDE Party, completely subordinated to the desiderata of the parliamentary group in the EP during the European elections, resulting in the collapse of historic member parties in Italy, UK and Germany.   
  • The never resolved ambiguity in the relationship between the parliamentary group and the party, which I had already highlighted since the proposal was introduced some years ago and that has never produced clear terms of references for these two separate entities with the same name.
  • The fundamentalist and potentially dangerous attitude in relations with Russia on the Ukraine issue, where leading members of the party and of the group instead to strive for a peaceful solution, have fanned the flames and aggravated the situation, thus sacrificing human lives to their personal visibility and uncritical defense of dogmas and ideologies, a spirit absolutely in antithesis to the liberalism.     
  • The hypocrisy and the "double standard" on secessionist movements, where the decision about whom to support (national government or secessionists) is only and exclusively linked to the interest of the ALDE member parties in that country and not to a long-term consistent political vision.

To those who remain, those friends of most (and best) part of my life, I wish you good work and to get the understanding of the serious hardship that Europe is going through. Please get out of your ivory tower and consider that the problems to be addressed can not always be reduced to discussing redundant (and then disregarded) resolutions and to the flying of multicolored flags that too often only serve as 
hypocritical smokescreen.

Massimo Bernacconi

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