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giovedì 24 luglio 2014

L'ambiguità e l'ipocrisia trionfano nei rapporti UE-Russia

Vi e' in questi giorni una sorta di fregola da parte degli alti papaveri comunitari (ultimo in ordine di tempo il vicepresidente del PE Gianni Pittella), nel decretare un embargo sulla vendita di armi alla Russia. 

Se da un punto di vista politico posso anche capire questa logica (e qui non voglio dilungarmi sulle ragioni, in quanto apriremmo un vaso di Pandora), da un punto di vista sostanziale ciò mi pare una assoluta scempiaggine (anche perché nel frattempo comunque Francia e Regno Unito i loro ordini li hanno comunque sistemati, come nel caso della fregata classe "Mistral"). 

Senza entrare nel dettaglio del merito delle ragioni di questa scelta (soprattutto volte a rassicurare i membri della UE un tempo appartenenti all'ex "blocco" sovietico), senza voler entrare nello sterile ed infantile gioco di chi siano i "buoni e cattivi" e senza voler apparire un filorusso o peggio ancora filoputiniano (su Putin ho già riferito in tempi non sospetti la mia pessima opinione) ed, infine, ammesso quindi (ma non concesso) che ci sia un "pericolo rosso" reale proveniente da Est ad opera del mai domo "orso Russo", penso di poter ragionevolmente affermare che un embargo o anche sono un irrigidimento ulteriore delle relazioni con la Russia sia irrazionale, in quanto: 
  1. La loro industria e' perfettamente in grado di produrre ciò di cui hanno bisogno dal punto di vista bellico; 
  2. Il clima di fastidio ed ostilità che spira da Ovest sta spingendo sempre più la Russia fra le braccia del suo ingombrante vicino cinese;
  3. Queste misure hanno l'effetto di irrigidire ulteriormente l'atteggiamento di Mosca nei confronti dei suoi dirimpettai occidentali;
  4. Mosca sa benissimo che si tratta in fin dei conti di un bluff in quanto nessuno ha interesse nel pregiudicare le forniture energetiche, le commesse militari o in generale i lucrosi affari economici con l'arcigno vicino eurasiatico.
Diamoci quindi tutti una calmata, il nostro interesse comune e' cercare di lavorare su ciò che ci avvicina e non su ciò che ci allontana ... primi ministri e presidenti che ora si ergono a paladini della legalità internazionale (senza dubbio violata nel caso della Crimea, questo va detto senza ambiguità di sorta), hanno trattato e continuano a trattare allegramente con dittatori sanguinari in giro per il mondo, mantengono atteggiamenti ambigui sulle questioni mediorientali ed in generale sul tema dei diritti umani.

Con la Russia abbiamo interesse a costruire un rapporto durevole basato sul mutuo rispetto reciproco non condizionato da giochi e pressioni provenienti da oltre Atlantico. 

Purtroppo dobbiamo nuovamente rilevare che l'Unione Europea si e' lasciata sfuggire ancora una volta l'occasione di prevenire la crisi Ucraina quando ancora si era in tempo e si e' ritrovata al traino degli Stati Uniti nella fuga in avanti che ne e' seguita. 

Questa sarà la sfida per il nuovo numero uno del Azione Esterna della UE che sostituirà l'inadeguata Lady Ashton, ma gli auspici non sono dei migliori.


2 commenti:

  1. Queste presunte sanzioni da operetta mi sembrano quelle della Società delle Nazioni contro l'Italia per l'invasione dell'Etiopia ... inefficaci in quanto escludevano le forniture petrolifere (ed oggi non si applicano ad import di gas) e deleterie in quanto contribuirono a costruire il mito della "patria accerchiata dalle potenze pluto(demo)cratiche" e quello della possibilità di una gestione "autarchica" del paese che dura tuttora, rafforzando il regime fino al baratro della II G.M. E tutto il ciò senza entrare nel merito degli eventi che hanno portato all'attuale situazione in Ucraina.

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  2. Ucraina, nuove, pesanti sanzioni Ue contro Russia: “Mosca sarà sempre più isolata” http://www.eunews.it/2014/07/29/ucraina-nuove-pesanti-sanzioni-ue-contro-russia-mosca-sara-sempre-piu-isolata/20272

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