sabato 15 febbraio 2014

Da febbraio i bonifici esteri sono tassati al 20%. Aboliamo questa tassa iniqua!

Abolizione dell'articolo 4, comma 2, Dl n. 167/90 modificato dalla legge 97/2013) che assoggetta a ritenuta d'acconto del 20% qualsiasi bonifico estero in entrata, percepito da una persona fisica.


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Dallo scorso 1° febbraio, su tutti i bonifici che arriveranno dall’estero in favore dei privati cittadini, le banche saranno obbligate a fare una ritenuta pari al 20%. Questo perché il Fisco considera da oggi, in automatico, come redditi tutti i bonifici provenienti dall’estero e diretti a una persona fisica italiana, salvo che quest’ultima dimostri il contrario.


Insomma, al cittadino, come al solito, verrà imposto il cosiddetto onere della prova: il titolare del conto su cui arriva il versamento, cioè, dovrà dimostrare che il bonifico non ha una componente reddituale!


Riteniamo che questo provvedimento si assolutamente inefficace, inefficiente e pernicioso.


  • Inefficace in quanto esso non serve al contrasto dell'evasione fiscale, visto che i flussi di capitali vanno generalmente in direzione opposta, vale a dire illecitamente realizzati in Italia e poi trasferiti all'estero presso paradisi fiscali o paesi con regimi impositivi più accoglienti per gli investitori.
  • Inefficiente, perché costringerà gli intermediari finanziari (banche ma non solo) ad un processo aggiuntivo, la pubblica amministrazione ad un controllo di merito lungo, oneroso ed assolutamente improduttivo, i cittadini che dovranno di volta in volta presentare dichiarazioni e certificazioni aggiuntive per foraggiare uno strumento di per sé inefficace, come delineato al punto precedente.
  • Pernicioso, in quanto questo balzello scoraggerà ulteriormente l'immissione nel circuito economico di capitali detenuti da privati cittadini residenti all'estero, siano essi italiani "emigrati / espatriati" che stranieri. Ciò causerà un ulteriore rallentamento dell'economia e l'entrata di interi settori produttivi in un circolo vizioso, dove al ridotto consumo si sommano provvedimenti fiscali inutilmente repressivi che deprimeranno ancor più la propensione alla spesa del privato cittadino.


Ultimo ma non meno importante, questo provvedimento, oltre ad andare in direzione contraria di quanto sta accadendo nel resto d'Europa dove si tende a tassare di più il patrimonio che non il reddito, riteniamo sia contro lo spirito dei Trattati dell'Unione Europea (Art. 63 TFUE - sono vietate tutte le restrizioni sui pagamenti tra Stati membri, nonché tra Stati membri e paesi terzi.), nonché delle convenzioni siglate dall'Italia per evitare la doppia imposizione fiscale, dato che si presuppone che il danaro trasferito sia gia' stato soggetto a tassazione nel paese d'origine.


In conclusione le sole categorie di persone che questa norma andrà a toccare saranno solo due:




i cittadini che volessero trasferire parte dei propri guadagni, peraltro come accennato poc’anzi, si presuppone già tassati all'estero e quindi protetti contro la doppia imposizione dalle convenzioni internazionali di cui e' firmataria anche l'Italia, vuoi presso un proprio conto corrente vuoi presso familiari, cioè proprio quelle rimesse che hanno facilitato il boom economico degli anni '50 e '60 del secolo scorso;
la collettività italiana nel suo insieme che si vedrà ridurre l'afflusso (già magro) di capitali (visto che piuttosto che pagare il 20% probabilmente molti preferiranno trasferire i propri risparmi altrove) e quindi il livello di investimenti ed, in ultimo, ricchezza ed occupazione.


Ancora, riteniamo assolutamente perverso il fatto che sia lo stesso cittadino / contribuente a doversi sobbarcare l’onere di dimostrare la natura del pagamento e quindi la non applicazione del balzello, come dobbiamo rilevare la non chiarezza dell'applicazione temporale dell'autocertificazione e della sua valutazione di merito. Ci asteniamo da ulteriori considerazioni sulla natura "criminogena" del provvedimento, destinato a fare aumentare l’illegalità dei soliti "furbi" e non la trasparenza dei movimenti finanziari, come dovrebbe invece essere.


In considerazione di quanto espresso in questa petizione, invitiamo il PdCM a farsi parte attiva nei confronti dei membri del Governo competenti per l'immediata abolizione di questa misura, lo ripetiamo, inefficace, inefficiente e perniciosa.


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1 commento:

  1. Grafico con la provenienza geografica dei primi 600 firmatari
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