martedì 15 maggio 2012

I cosiddetti "rimborsi elettorali" - tanti ed a rate ma pur sempre "maledetti"

E' di queste ore la notizia che le firme necessarie sono state raccolte e presentate da ITALIA DEI VALORI.

Ci sarebbe da chiedersi a cosa sia servito il precedente referendum sul tema, in quanto i finanziamenti usciti dalla porta se poi sono rientrati dalla finestra sotto la forma ancora più subdola ed ipocrita di "rimborsi elettorali".

Al di la' di queste disquisizioni, ci pare una iniziativa sacrosanta. Per fare buona politica, soprattutto a livello locale, non servono vagonate di milioni, ma dedizione ed impegno.

La parte migliore, più genuina e divertente del mio impegno politico e' stata proprio quando i finanziamenti pubblici non arrivavano perché alle elezioni del 2001 non passammo lo sbarramento.

Arrivati i soldi sono arrivati i problemi, gli avvoltoi della politica, i profittatori hanno fatto di tutto per soppiantare i genuini entusiasti, che proprio perché genuini non posseggono la malizia ed il cinismo per potervisi opporre efficacemente.

Ecco quindi arrivare i signori delle tessere e scatenarsi la lotta all'ultimo sangue per accaparrarsi una fetta del bottino.

L'unico modo per ridare la politica ai cittadini ed ai competenti e' quello di rendere meno interessante ed appetibile economicamente l'elezione alle cariche pubbliche, e punire in maniera severissima coloro che approfittano del loro ruolo per estorcere o distrarre somme di danaro dalla funzione pubblica.

L'abolizione del finanziamento / rimborso e' solo il primo passo, auguriamoci che ad esso seguano anche gli altri.





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