- di Patrizio Calzolai
Molto spesso la gente fa confusione fra asilo politico e protezione umanitaria internazionale. La prima si applica alle persone perseguitate per motivi politici, la seconda a persone che scappano da guerre. Se però analizziamo concretamente gli effetti dell asilo politico, beh spesso diventano vere e proprie ingerenze nelle decisioni della giustizia di un paese.
La Francia di Mitterand diede asilo a condannati in Italia come Negri e Battisti, perché c'era la presunzione che noi fossimo un paese incivile e che quindi la condanna fosse politicamente motivata. Il Brasile al contrario respinge l'estradizione di Battisti perché l'Italia gli ha dato l'ergastolo e per il Brasile è una pena inumana (e a questo punto visto che Battisti era già sposato con la brasiliana, c'è da chiedersi perché se il Brasile è contro l'ergastolo non offra aiuto e patrocinio in italia a tutti coloro che rischiano l'ergastolo).
Ma come ci comportiamo noi italiani verso i nostri vicini africani? Beh molto spesso a spacciatori nigeriani condannati in patria, è stato dato asilo politico per le stesse ragioni per cui la magistratura brasiliana l'ha dato a Battisti.
Qualcuno potrà obbiettarmi che Battisti dopo la condanna non ha più commesso reati, mentre molti africani che in patria commettevano reati, da noi continuano a commetterli. Questo è vero, ma non è il problema. Il problema è il principio nascosto che c'è: siete sanguinari, date pene eccessive quindi non vi concediamo l'estradizione.
Questo principio secondo me è fortemente razzista. Mettiamo fossimo negli anni 80, quando ancora Falcone e Borsellino erano vivi, mettiamo anche che Riina e Provenzano fossero scappati in Brasile dopo la condanna all'ergastolo in Italia, e il Brasile avesse respinte le richieste di estradizione avanzate da Falcone e Borsellino, sulla base del principio l'ergastolo è una pena inumana. Ovviamente avremmo avuto i moderni soloni dell'antirazzismo italiano, dire che era uno scandalo.
Tuttavia questi soloni, non dicono assolutamente nulla, quando giudici africani (magari l'equivalente del posto di Falcone e Borsellino), richiedono l'estradizione dei loro Riina e Provenzano, anzi molto spesso dicono che è giusto dargli asilo politico.
Da persone legalista, ritengo che in questo concetto, e in questa idea, ci sia una forma di razzismo verso tutte le magistrature e polizie africane. In Africa attualmente ci sono milioni di magistrati e poliziotti onesti che combattono le loro guerre contro le mafie e i terroristi locali.
Aver dato asilo politico a noti delinquenti africani è un insulto a tutti i Falcone e Borsellino africani, che si trovano ogni giorno in trincea, e che poiché sono africani vengano trattati senza rispetto dalle nostre istituzioni.
Da notare che anche nelle situazioni in italia, come quella di Pamela, sembra che due almeno dei 4 sospettati abbiano ricevuto asilo politico perché gli hanno dato una pena troppo alta in Nigeria.
Se fosse confermato sarebbe la conferma che il razzismo verso la Magistratura e le forze dell'ordine nigeriane, hanno portato ad un atto di razzismo.
Ritengo e faccio quindi a tutti i giornalisti e responsabili politici naturalizzati di origine straniera, affinché richiedano il rispetto di sentenze africane e se la smetta con questo razzismo verso forze dell ordine e magistrature africane.
Anche l'Africa ha i suoi Falcone e Borsellino, e come noi chiediamo rispetto per i nostri magistrati e forze dell'ordine , è anche necessario darlo agli altri.